Alzheimer

03 novembre 2024 ore 16:29 segnala
Ecco che arriva la signora calma e gentile, deve essere mattina. Ora aprirà le imposte al nuovo giorno, mi aiuterà ad alzarmi, mi porterà in bagno per lavarmi con cura poi mi aiuterà a vestirmi. Ho qualche difficoltà a fare da solo e mi sento una larva d'uomo. Non vuole che io lo dica, "larva d'uomo". Cerca sempre di incoraggiarmi e di farmi sorridere. Ci vuole pazienza con me e lei ne ha tanta. Ora andremo in cucina per fare colazione. Amo fare colazione! Butto uno sguardo alla foto sul comò, ritrae un me stesso di qualche anno fa, tengo un braccio sulla spalla della donna con gli occhiali e davanti a noi c'è una bellissima torta con dei numeri sopra. Eccoci in cucina, la donna con gli occhiali è seduta al tavolo. Di lei conosco solo il nome, sento dentro di me che è importante, che rappresenta qualcosa, ma non me lo ricordo. In realtà non rammento niente, nemmeno come sono giunto fin qui. La donna con gli occhiali ha già finito, si alza con fatica dalla sedia, si aggrappa ad un aggeggio metallico, lo chiama girello. Si muove con difficoltà a piccoli passi stentati e si lamenta del molto dolore. A volte piange invocando la morte. Io mi sento impotente e mi dispiace per lei, che mi guarda con disprezzo perché odia il mondo intero ormai. Forse il mio è un male minore confronto al suo. Poi sparisce alla mia vista ed io dimentico di nuovo tutto, ma non la fotografia sul comò.

Bianca Lama

30 ottobre 2024 ore 18:30 segnala
Entra dalla persiana,
bianca lama taglia in due la luce.
Ed è giorno già di fatto
sul mio letto ancora intatto
di una notte senza sonno,
di una mente senza senno.
Il pensiero non ha pace.
Quell'addio nella tua voce,
quello sguardo che non vede
il mio battito che cede.

Ed allora prendo a calci la porta
prendo a calci la vita
che di niente più mi importa.
Questa storia che è finita
taglia in due come una lama.
Bianca lama che fa male,
male come quella luce
che nel buio mi conduce.

Entra dalla persiana,
bianca lama taglia in due la luce.
Acqua fredda sul mio viso,
freddo come il tuo sorriso.
Il caffè è un pugno allo stomaco,
non esiste un lato comico.
Il giornale del mattino,
vado incontro al mio destino
con la voglia di fuggire,
con la voglia di morire.

Ed allora prendo a calci la porta
prendo a calci la vita
che di niente più mi importa.
Questa storia che è finita
taglia in due come una lama.
Bianca lama che fa male,
male come quella luce
che nel buio mi conduce.

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Entra dalla persiana, bianca lama taglia in due la luce. Ed è giorno già di fatto sul mio letto ancora intatto di una notte senza sonno, di una mente senza senno. Il pensiero non ha pace. Quell'addio nella tua voce, quello sguardo che non vede il mio battito che cede. Ed allora prendo a calci la...
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30/10/2024 18:30:53
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Portami a ballare

02 maggio 2022 ore 19:33 segnala

Portami a ballare, non importa se il fiato manca.
Sei invecchiato e lo sono anch'io.
Portami a ballare, anche io mi sento stanca,
i capelli bianchi li ho pure io.
Non dire no, non cercare una scusa,
tu che a lungo sei stato la mia ispirazione,
il mio sogno, la mia musa,
non dire no per un doloretto all'articolazione.
Portami dove sentirsi leggeri
e ritrovare i sorrisi di ieri.



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Portami a ballare, non importa se il fiato manca. Sei invecchiato e lo sono anch'io. Portami a ballare, anche io mi sento stanca, i capelli bianchi li ho pure io. Non dire no, non cercare una scusa, tu che a lungo sei stato la mia ispirazione, il mio sogno, la mia musa, non dire no per un...
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Amico

29 aprile 2022 ore 15:33 segnala

Ricordi quando, unite le nostre mani,
mi domandavi: "Mi ami?"
Ed io dicevo: "Sempre."
Ricordi quando, chiusi i nostri occhi,
iniziavano i giochi
del corpo e della mente?
Il tempo dell'amore è ormai lontano,
mio dolce e caro amico, però tienimi per mano.
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« immagine » Ricordi quando, unite le nostre mani, mi domandavi: "Mi ami?" Ed io dicevo: "Sempre." Ricordi quando, chiusi i nostri occhi, iniziavano i giochi del corpo e della mente? Il tempo dell'amore è ormai lontano, mio dolce e caro amico, però tienimi per mano.
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29/04/2022 15:33:15
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Claustrofobia Situazionale

15 giugno 2018 ore 23:44 segnala


Ho scritto sinfonie incompiute
tessendo arazzi senza trama.

Scolpito statue informi
stendendo mosaici senza malta.

Tessere sparse, tra scaglie di marmo
e nodi afoni, mi vorticano intorno.

E mi manca l'aria.
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« immagine » Ho scritto sinfonie incompiute tessendo arazzi senza trama. Scolpito statue informi stendendo mosaici senza malta. Tessere sparse, tra scaglie di marmo e nodi afoni, mi vorticano intorno. E mi manca l'aria.
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15/06/2018 23:44:08
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Tiglio

13 giugno 2018 ore 23:50 segnala


Tu sempre presente
nel sogno che ogni mattino sfuma,
nell' aria che di tiglio profuma
o nella pioggia battente
che riga i volti della gente.
Attimo di un nuovo giorno.
Io che ti giro intorno
e tu che sembri non accorgerti di niente.
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« immagine » Tu sempre presente nel sogno che ogni mattino sfuma, nell' aria che di tiglio profuma o nella pioggia battente che riga i volti della gente. Attimo di un nuovo giorno. Io che ti giro intorno e tu che sembri non accorgerti di niente.
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Leggere tra le righe

10 giugno 2018 ore 22:11 segnala


Lascia che io legga tra le tue righe...

Fammi giocare a nascondermi tra le tue parole
per poi rincorrerti tra un congiuntivo ed un imperfetto.

Lascia che io mi metta in discussione nelle tue dubitative
e che mi ponga domande tra le tue interrogative.

Non rattristarmi però del tuo passato remoto,
ma lascia che io speri nel futuro prossimo.

... Di addormentarmi sogno, cullata tra le tue parentesi.
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« immagine » Lascia che io legga tra le tue righe... Fammi giocare a nascondermi tra le tue parole per poi rincorrerti tra un congiuntivo ed un imperfetto. Lascia che io mi metta in discussione nelle tue dubitative e che mi ponga domande tra le tue interrogative. Non rattristarmi però del tuo ...
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Otto

03 giugno 2018 ore 05:11 segnala


Rientrando, fece benzina all'automatico.
Aveva fatto qualche acquisto, le solite cose, prodotti per le pulizie di casa e qualcosa da mettere in frigo e si era fermato a mangiare un boccone veloce dai suoi anziani genitori a pranzo.
Trovò un posteggio abbastanza vicino alla sua abitazione. Scaricò i sacchetti. Chiuse il bagagliaio, ripiegò lo specchietto laterale dal lato guida e si incamminò verso casa.

Musica, dall'appartamento di fronte. Restò in ascolto un momento prima di varcare l'ingresso tentando di riconoscere l'artista, questa volta senza successo. Avrebbe dovuto sentirlo meglio.
Entrò, mollò la spesa sul tavolo e riuscì. Si avvicinò silenziosamente alla porta prestando massima attenzione allo zerbino malefico, per non inciamparvi a sua volta. Era molto vicino ma ancora non capiva chi fosse. Sedette ancora a terra, l'orecchio contro.

La melodia era lenta e cadenzata. Chiuse gli occhi tentando di concentrarsi su quelle note, ma l'istantanea di lei sulla porta al mattino, le sue gambe ed il generoso fondoschiena, si visualizzò come un flash nella sua mente. Imbarazzo ed uno strano senso di inquietudine si fecero strada dentro di lui.
Erano passati anni, una vita intera, dall'ultima volta che si era appostato, nascosto nell'ombra, sotto alla finestra di una ragazza che gli piaceva. Anni, che non si sentiva così attratto da una donna.

In realtà da quando aveva chiuso con la sua convivente, non provava interesse o curiosità per la vita e le vicende di alcuno in particolare. Curava i suoi affetti e conservava una manciata di amici. E poi c'era l'arte a catturare la sua attenzione.
Non se lo spiegava, c'era qualcosa di diverso questa volta. La musica e lei, china di schiena. Si sentiva turbato. Ormoni ed adrenalina stavano organizzando un party da qualche parte dentro di lui.
Una vampata di calore gli montò su, dall'inguine fino alle guance scavate per poi ridiscendere, giù dal collo lungo la schiena. Si costrinse a non pensarci e tornò al suono che giungeva al suo orecchio.

" IF I WAS YOUR OWN AND ONLY FRIEND WOULD U RUN 2 ME IF SOMEBODY HURT U, EVEN IF THAT SOMEBODY WAS ME? " (*)

Non aveva mai sentito quel motivo prima ma riconobbe lo stile. Doveva trattarsi di Prince. La sua memoria ed i suoi sensi si erano, in qualche modo risvegliati ed acuiti.
Era meglio rientrare. Si rialzò tendendo l'orecchio ancora un'ultima volta. Non ne era certo, ma per un attimo, gli parve di sentirla piangere.


(*) "Se io fossi il tuo solo ed unico amico, correresti da me se qualcuno ti ferisse, anche se quel qualcuno fossi io?
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« immagine » Rientrando, fece benzina all'automatico. Aveva fatto qualche acquisto, le solite cose, prodotti per le pulizie di casa e qualcosa da mettere in frigo e si era fermato a mangiare un boccone veloce dai suoi anziani genitori a pranzo. Trovò un posteggio abbastanza vicino alla sua abitaz...
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03/06/2018 05:11:18
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Sicuro

31 maggio 2018 ore 23:55 segnala


Le mani grandi di lavoro duro,
impugni la vita con il vigore
di chi si impegna per il futuro.
Hai tra le dita un solo amore
da proteggere e coltivare,
odoroso gelsomino in fiore.
Un piccolo spazio vorrei occupare
dentro al tuo porto calmo e sicuro.
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« immagine » Le mani grandi di lavoro duro, impugni la vita con il vigore di chi si impegna per il futuro. Hai tra le dita un solo amore da proteggere e coltivare, odoroso gelsomino in fiore. Un piccolo spazio vorrei occupare dentro al tuo porto calmo e sicuro.
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Satellite

30 maggio 2018 ore 22:54 segnala


Non solo all'alba sfumano i sogni,
ma al crepuscolo
quando il sole cede il passo alla luna.
Presenza e sentimento i miei bisogni,
ma basta un momento, uno solo
e non vi è speranza alcuna.
Come satellite mi eclisso.

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« immagine » Non solo all'alba sfumano i sogni, ma al crepuscolo quando il sole cede il passo alla luna. Presenza e sentimento i miei bisogni, ma basta un momento, uno solo e non vi è speranza alcuna. Come satellite mi eclisso.
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