Questo post sarà presumibilmente l'ultimo pubblicato con questo nick, in quanto come RealFake penso di concludere qui l'attività di blogger. Non chiuderò il blog perchè comunque ciò che vi è contenuto fa parte di me e non ho intenzione di perdere quello che vi ho postato e magari più avanti potrei nuovamente utilizzarlo.
Avevo già creato un blog con un altro nick prima di questo e l'ho dichiarato da subito; questo secondo è nato perchè nella mia mente si è affacciata una domanda (una delle tante che mi pongo) ed è questa: non è che come lettori ci facciamo influenzare, anche inconsciamente, da chi scrive?
Forse sarà anche una domanda stupida, ma volevo presentarmi il più anonimamente possibile affinchè ognuno potesse giudicare solo in base a quello che scrivevo e niente altro. Credo che da questo punto di vista ho raggiunto lo scopo perchè ho avuto qui un maggior numero di visite e di commenti.
Portare avanti un blog mi sono accorto che è impegnativo, portarne avanti due lo è il doppio; sapevo già in partenza che avrei proseguito solo con uno ed è giunto ora il momento di scegliere e di dare quindi, se non l'addio, almeno l'arrivederci a RealFake.
Alcuni post che ho pubblicato qui li porterò nell'altro blog, altri hanno solo senso qui e qui rimarranno.
Ringrazio tutti quelli che hanno visitato questo blog, sia che l'abbiano apprezzato o meno, e sempre benvenuti se visiteranno l'altro.
Un po' di curiosità intorno alla mia identità l'ho sollevata, almeno all'inizio, non ho fatto nulla per nasconderla e c'è chi ha capito chi sono, chi lo sospetta e chi non ha interesse alcuno a saperlo. Non è che rivelerò chissà che cosa, solo mi presenterò con un altro nick e un altro blog.
RealFake è l'alter ego, se così si può dire, di questosonoio.58
Grazie a tutti...
Fine corsa
18 settembre 2012 ore 23:16 segnaladf3bef75-bed0-4f86-b68c-60816d148785
Questo post sarà presumibilmente l'ultimo pubblicato con questo nick, in quanto come RealFake penso di concludere qui l'attività di blogger. Non chiuderò il blog perchè comunque ciò che vi è contenuto fa parte di me e non ho intenzione di perdere quello che vi ho postato e magari più avanti potrei...

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18/09/2012 23:16:16
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Voglia Matta
15 settembre 2012 ore 11:55 segnala
Massolo, leggo il tuo tema. Con queste parole la nostra insegnante di lettere esordì, prima della consegna degli elaborati corretti, in una delle tante occasioni dei miei anni di liceo.In quel momento tutti gli occhi della classe conversero verso Massolo interrogativi e stupiti. Egli non era molto portato per le materie letterarie (invero non era portato per alcuna) e la nostra insegnante ogni tanto rendeva merito, con quella pubblica lettura, alla composizione a suo giudizio più meritevole.
Lo stupore presto svanì e la curiosità fu soddisfatta quando la prof per dare inizio alla lettura non prese il foglio protocollo d'ordinanza, ma bensì un libro.
Spiegato l'arcano.
Il povero Massolo aveva copiato pari pari il suo tema da un libro dei temi e, per sua sfortuna, anche la prof ne possedeva una copia.
Più fortuna ebbe il mio compagno di banco della quinta liceo che immancabilmente, con grande abilità, riusciva a trovare nel suo libro dei temi quello adatto alla bisogna, senza mai essere scoperto. Una volta provai a giocargli un brutto scherzo brandendo il suo libro e sventolandolo in alto, quasi a pubblica denuncia. Fortuna per lui che fossimo nell'ultimo banco e che la prof in quel momento non prestasse a noi attenzione. Non lo feci per cattiveria, ma fu solo un gesto di insofferenza per la sua sfacciataggine e la sua pigrizia mentale.
Massimo, lo so che mi vuoi bene e che mi sei ancora grato per i compiti di matematica che risolvevo in vece tua fornendoti poi le soluzioni...
Son passati anni dacché ho terminato il Liceo. Di Massolo non mai più avuto notizie, col mio vecchio compagno di banco Massimo ogni tanto casualmente ci incrociamo.
Qui su chatta di Massolo e di Massimo ce ne sono in abbondanza e talvolta mi verrebbe voglia di sventolare, non il libro, ma tutti quei link da cui con la stessa sfacciataggine di Massimo copiano.
Tento di contrastarla questa voglia, ma con più impeto mi provoca e allora io cedo.
In realtà ho già dato sfogo a questa mia voglia, seppur in modo velato in un paio di precedenti miei post.
Il primo dal titolo "Domenica Borghese", che non era il racconto di una domenica di una famiglia borghese, ma il nome e cognome di un'autrice il cui testo lo trovate qui:
http://www.pensieriparole.it/racconti/personale/racconto-155004-1
Il secondo post ha per titolo "Il bambino che imparò a colorare il buio" che è apparso precedentemente su un altro blog:
http://www.frasiaforismi.com/frasi-motivazionali/ogni-giorno-ti-vengono-consegate-ventiquattro-ore-doro-sono-tra-le-poche-cose-che-su-questa-terra-ti-sono-date-gratuitamente/
Qualche altro link:
http://www.riflessioni.it/mente/illusione-di-noi.htm
grazie a Kundera da "L'ignoranza" (che il titolo sia un monito?)
http://4umi.com/kipling/if/it
grazie a Kypling (qui il titolo è dubitativo...)
http://www.poesieracconti.it/racconti/opera-5544
questo mi piace particolarmente perchè oltre che il testo anche i commenti sono stati copiati!!!
Qesti sono solo alcuni esempi, potrei portarne altri ancora, ma non cambierebbe il senso di questo mio post.
Ognuno può trarre le sue conclusioni.
Chissà se mai qualche autore/autrice che utilizza il grande libro dei temi vorrà spiegarmi il piacere che prova nel comportarsi così?
Lo stupore presto svanì e la curiosità fu soddisfatta quando la prof per dare inizio alla lettura non prese il foglio protocollo d'ordinanza, ma bensì un libro.
Spiegato l'arcano.
Il povero Massolo aveva copiato pari pari il suo tema da un libro dei temi e, per sua sfortuna, anche la prof ne possedeva una copia.
Più fortuna ebbe il mio compagno di banco della quinta liceo che immancabilmente, con grande abilità, riusciva a trovare nel suo libro dei temi quello adatto alla bisogna, senza mai essere scoperto. Una volta provai a giocargli un brutto scherzo brandendo il suo libro e sventolandolo in alto, quasi a pubblica denuncia. Fortuna per lui che fossimo nell'ultimo banco e che la prof in quel momento non prestasse a noi attenzione. Non lo feci per cattiveria, ma fu solo un gesto di insofferenza per la sua sfacciataggine e la sua pigrizia mentale.
Massimo, lo so che mi vuoi bene e che mi sei ancora grato per i compiti di matematica che risolvevo in vece tua fornendoti poi le soluzioni...
Son passati anni dacché ho terminato il Liceo. Di Massolo non mai più avuto notizie, col mio vecchio compagno di banco Massimo ogni tanto casualmente ci incrociamo.
Qui su chatta di Massolo e di Massimo ce ne sono in abbondanza e talvolta mi verrebbe voglia di sventolare, non il libro, ma tutti quei link da cui con la stessa sfacciataggine di Massimo copiano.
Tento di contrastarla questa voglia, ma con più impeto mi provoca e allora io cedo.
In realtà ho già dato sfogo a questa mia voglia, seppur in modo velato in un paio di precedenti miei post.
Il primo dal titolo "Domenica Borghese", che non era il racconto di una domenica di una famiglia borghese, ma il nome e cognome di un'autrice il cui testo lo trovate qui:
http://www.pensieriparole.it/racconti/personale/racconto-155004-1
Il secondo post ha per titolo "Il bambino che imparò a colorare il buio" che è apparso precedentemente su un altro blog:
http://www.frasiaforismi.com/frasi-motivazionali/ogni-giorno-ti-vengono-consegate-ventiquattro-ore-doro-sono-tra-le-poche-cose-che-su-questa-terra-ti-sono-date-gratuitamente/
Qualche altro link:
http://www.riflessioni.it/mente/illusione-di-noi.htm
grazie a Kundera da "L'ignoranza" (che il titolo sia un monito?)
http://4umi.com/kipling/if/it
grazie a Kypling (qui il titolo è dubitativo...)
http://www.poesieracconti.it/racconti/opera-5544
questo mi piace particolarmente perchè oltre che il testo anche i commenti sono stati copiati!!!
Qesti sono solo alcuni esempi, potrei portarne altri ancora, ma non cambierebbe il senso di questo mio post.
Ognuno può trarre le sue conclusioni.
Chissà se mai qualche autore/autrice che utilizza il grande libro dei temi vorrà spiegarmi il piacere che prova nel comportarsi così?
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Massolo, leggo il tuo tema. Con queste parole la nostra insegnante di lettere esordì, prima della consegna degli elaborati corretti, in una delle tante occasioni dei miei anni di liceo.In quel momento tutti gli occhi della classe conversero verso Massolo interrogativi e stupiti. Egli non era molto...

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15/09/2012 11:55:42
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Il viaggiatore
12 settembre 2012 ore 23:52 segnalaBisogna vedere quel che non si è visto,
veder di nuovo quel che si è già visto,
vedere in primavera quel che si è visto in estate,
vedere di giorno quel che si è visto di notte,
con il sole dove la prima volta pioveva...l'ombra che non c'era.
Bisogna ritornare sui passi già dati...per tracciarvi a fianco nuovi cammini.
Bisogna ricominciare il viaggio.
Sempre.
Josè Saramago
veder di nuovo quel che si è già visto,
vedere in primavera quel che si è visto in estate,
vedere di giorno quel che si è visto di notte,
con il sole dove la prima volta pioveva...l'ombra che non c'era.
Bisogna ritornare sui passi già dati...per tracciarvi a fianco nuovi cammini.
Bisogna ricominciare il viaggio.
Sempre.
Josè Saramago
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Bisogna vedere quel che non si è visto,
veder di nuovo quel che si è già visto,
vedere in primavera quel che si è visto in estate,
vedere di giorno quel che si è visto di notte,
con il sole dove la prima volta pioveva...l'ombra che non c'era.
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12/09/2012 23:52:04
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Donne sull'orlo di una crisi di nervi
10 settembre 2012 ore 22:33 segnala
Clima effervescente su chatta ultimamente...
94767bf4-7005-4a73-8a29-a9e77822c1d9
Clima effervescente su chatta ultimamente...
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10/09/2012 22:33:07
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Vietato ai diabetici
09 settembre 2012 ore 22:46 segnala
Un amico è uno che sa tutto di te e nonostante questo gli piaci
E. Hobbard

Lo splendore dell’amicizia
non è la mano tesa né il sorriso gentile
né la gioia della compagnia:
è l’ispirazione spirituale quando
scopriamo che qualcuno crede in noi
ed è disposto a fidarsi di noi.
R.W. Emerson

L’amicizia e l’amore non si chiedono come l’acqua, ma si offrono come il tè.
Detto Zen
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Un amico è uno che sa tutto di te e nonostante questo gli piaci
E. Hobbard
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Lo splendore dell’amicizia
non è la mano tesa né il sorriso gentile
né la gioia della compagnia:
è l’ispirazione spirituale quando
scopriamo che qualcuno crede in noi
ed è disposto a fidarsi ...

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09/09/2012 22:46:59
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Microcosmos
08 settembre 2012 ore 00:23 segnalad0367307-ee55-4304-a784-e9d4c222476f
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08/09/2012 00:23:31
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La virgola
07 settembre 2012 ore 20:42 segnala
Spesso sono le piccole cose a fare la differenza; quale mezzo migliore per spiegarlo se non una piccola storiella?
C'era una volta una virgola seccata dalla poca considerazione in cui tutti la tenevano.
Perfino i bambini delle elementari si facevano beffe di lei.
Che cos'è una virgola, dopo tutto? Nei giornali nessuno la usa più.
La buttano, a casaccio.
Un giorno la virgola si ribellò.
Il Presidente scrisse un breve appunto dopo un lungo colloquio con il Presidente avversario: "Pace, impossibile lanciare i missili" e lo passò frettolosamente al Generale.
In quel momento la piccola, trascurata virgola mise in atto il suo piano e si spostò.
Si spostò solo di una parola, appena un saltino.
Quello che lesse il Generale fu: "Pace impossibile, lanciare i missili".
E SCOPPIÒ LA GUERRA MONDIALE.
Da "Il segreto dei pesci rossi" di Bruno Ferrero
C'era una volta una virgola seccata dalla poca considerazione in cui tutti la tenevano.
Perfino i bambini delle elementari si facevano beffe di lei.
Che cos'è una virgola, dopo tutto? Nei giornali nessuno la usa più.
La buttano, a casaccio.
Un giorno la virgola si ribellò.
Il Presidente scrisse un breve appunto dopo un lungo colloquio con il Presidente avversario: "Pace, impossibile lanciare i missili" e lo passò frettolosamente al Generale.
In quel momento la piccola, trascurata virgola mise in atto il suo piano e si spostò.
Si spostò solo di una parola, appena un saltino.
Quello che lesse il Generale fu: "Pace impossibile, lanciare i missili".
E SCOPPIÒ LA GUERRA MONDIALE.
Da "Il segreto dei pesci rossi" di Bruno Ferrero
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Spesso sono le piccole cose a fare la differenza; quale mezzo migliore per spiegarlo se non una piccola storiella?
C'era una volta una virgola seccata dalla poca considerazione in cui tutti la tenevano.
Perfino i bambini delle elementari si facevano beffe di lei.
Che cos'è una virgola, dopo tutto?...

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07/09/2012 20:42:56
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Bambini
07 settembre 2012 ore 08:38 segnalaPaola Turci - Bambini
Bambino
Armato e disarmato in una foto
Senza felicità
Sfogliato e impaginato in questa vita
sola
Che non ti guarirà
Crescerò e sarò un po' più uomo
ancora
Un'altra guerra mi cullerà
Crescerò combatterò questa paura
Che ora mi libera
Ragazzini corrono sui muri neri di città
Sanno tutto dell'amore che si prende
e non si dà
Sanno vendere il silenzio e il male
La loro poca libertà
Vendono polvere bianca ai nostri
anni
E alla pietà
Bambini, bambini
Bambino
In un barattolo è rinchiuso un seme
Come una bibita
Lo sai che ogni tua lacrima futura ha
un prezzo
Come la musica
Io non so quale bambino questa sera
Aprirà ferite e immagini
Aprirà
Le porte chiuse e una frontiera
In questa terra di uomini
Terra di uomini.. oh bambino
Qual è la piazza in Buenos Aires dove
tradirono
Tuo padre il suo passato assassinato
Desapareçidos
Ragazzini corrono sui muri neri di città
Sanno tutto dell'amore che si prende
e non si dà
Sanno vendere il silenzio e il male
La loro poca libertà
Vendono polvere bianca ai nostri
anni
E alla pietà
Bambini, bambini
Bambino
Armato e disarmato in una foto senza
felicità
Sfogliato e impaginato in questa vita
sola
Che ti sorriderà
Bambino
Armato e disarmato in una foto
Senza felicità
Sfogliato e impaginato in questa vita
sola
Che non ti guarirà
Crescerò e sarò un po' più uomo
ancora
Un'altra guerra mi cullerà
Crescerò combatterò questa paura
Che ora mi libera
Ragazzini corrono sui muri neri di città
Sanno tutto dell'amore che si prende
e non si dà
Sanno vendere il silenzio e il male
La loro poca libertà
Vendono polvere bianca ai nostri
anni
E alla pietà
Bambini, bambini
Bambino
In un barattolo è rinchiuso un seme
Come una bibita
Lo sai che ogni tua lacrima futura ha
un prezzo
Come la musica
Io non so quale bambino questa sera
Aprirà ferite e immagini
Aprirà
Le porte chiuse e una frontiera
In questa terra di uomini
Terra di uomini.. oh bambino
Qual è la piazza in Buenos Aires dove
tradirono
Tuo padre il suo passato assassinato
Desapareçidos
Ragazzini corrono sui muri neri di città
Sanno tutto dell'amore che si prende
e non si dà
Sanno vendere il silenzio e il male
La loro poca libertà
Vendono polvere bianca ai nostri
anni
E alla pietà
Bambini, bambini
Bambino
Armato e disarmato in una foto senza
felicità
Sfogliato e impaginato in questa vita
sola
Che ti sorriderà
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Paola Turci - Bambini
Bambino
Armato e disarmato in una foto
Senza felicità
Sfogliato e impaginato in questa vita
sola
Che non ti guarirà
Crescerò e sarò un po' più uomo
ancora
Un'altra guerra mi cullerà
Crescerò combatterò questa paura
Che ora mi libera
Ragazzini corrono s...

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07/09/2012 08:38:59
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Caterina
06 settembre 2012 ore 22:04 segnala
Siamo entrati a far parte della famiglia nello stesso anno Caterina ed io. Abbiamo mosso i primi passi assieme, ma di questo io ovviamente non ho ricordo diretto, solo il racconto dei miei genitori quando diventai più grandicello. Non ho mai saputo chi tra noi due arrivò per primo, ma ci siamo fatti compagnia per quattordici anni, pochi o tanti non saprei e abbiamo condiviso giorni, giochi e cibo fino al giorno in cuì sparì. Sì perchè un giorno uscì di casa e non vi fece più ritorno.
Caterina è stato il primo gatto (badate bene maschio a dispetto del nome) a entrare come membro effettivo della mia famiglia. Un mistero quello del nome mai chiarito, ma per lui non fu mai un problema, rispondeva a quel nome femminile, ma si comportò per il resto come un qualsiasi gatto maschio.
Un gatto tigrato grigio, compagno di giochi, ma non succube, ti faceva capire quando era il momento di giocare e quando il gioco doveva avere termine. Non un gatto da appartamento, ma uno spirito libero, che si concedeva tutta l'indipendenza possibile, dispensando affettuosità quando era il momento e gustandosi la libertà quando lo riteneva opportuno.
Non viveva in casa, ma aveva la sua zona notte, nel caso l'avesse desiderato in un magazzino, dove poteva trovar riparo accedendovi da un ingresso che mio padre aveva progettato per lui tagliando l'angolo inferiore della porta di ingresso e fissandolo poi con opportune cerniere in modo che Caterina, spingendo col muso, poteva entrare o uscire a suo piacimento.
Nel corso degli anni diventò un gatto di dimensioni notevoli, abile anche nella caccia e nelle cose d'amore. Affrontava gli altri gatti maschi con fiero cipiglio non tirandosi mai indietro nelle lotte e normalmente ne usciva vincitore, fortunatamente per lui e per gli altri gatti quasi mai erano lotte cruente. Mi accompagnava talvolta anche nel percorso a scuola e non raro era vederlo all'uscita di scuola affiancarsi a me per far ritorno a casa.
Poi un triste giorno si presentò a casa privo della coda, mozzata praticamente per intero, non sapemmo mai se a causa di una trappola, che qualcuno aveva piazzato per difendere polli e conigli dagli attacchi di faine e volpi, o se fu volutamente opera di un vicino come i miei genitori sospettavano.
Non so se per celia o per distrarmi dal pensiero di quell'orrore mio padre mi mandò alla ricerca della coda, convincendomi che nel caso l'avessi trovata l'avremmo riattaccata al nostro micio, fortunatamente la coda non la trovai perchè in quel momento io bambino avevo creduto che quella possibilità esistesse davvero. La ferita fortunatamente cicatrizzò trasformando Caterina in un sosia di un gatto dell'isola di Man; lui non si fece gran cruccio della perdita della coda, ma con orgoglio continuò la sua solita vita. Continuò per anni le sue battaglie d'amore, ma con l'avanzare degli anni dovette far fronte alle nuove generazioni di maschi, non volendo mai cedere il passo.
Le lotte del passato non volgevano più a suo favore e fu così, presumo a causa di un qualche scontro con un suo rivale, che un'altra digrazia si abbattè su Caterina. Oltre che privo della coda si presentò un giorno privo di un occhio, ma stoicamente sopportò anche questo, ma ormai i bei tempi erano per lui finiti e da lì in poi condusse una vita più ritirata, finchè un giorno uscì e non più tornò.
Caterina è stato il primo gatto (badate bene maschio a dispetto del nome) a entrare come membro effettivo della mia famiglia. Un mistero quello del nome mai chiarito, ma per lui non fu mai un problema, rispondeva a quel nome femminile, ma si comportò per il resto come un qualsiasi gatto maschio.
Un gatto tigrato grigio, compagno di giochi, ma non succube, ti faceva capire quando era il momento di giocare e quando il gioco doveva avere termine. Non un gatto da appartamento, ma uno spirito libero, che si concedeva tutta l'indipendenza possibile, dispensando affettuosità quando era il momento e gustandosi la libertà quando lo riteneva opportuno.
Non viveva in casa, ma aveva la sua zona notte, nel caso l'avesse desiderato in un magazzino, dove poteva trovar riparo accedendovi da un ingresso che mio padre aveva progettato per lui tagliando l'angolo inferiore della porta di ingresso e fissandolo poi con opportune cerniere in modo che Caterina, spingendo col muso, poteva entrare o uscire a suo piacimento.
Nel corso degli anni diventò un gatto di dimensioni notevoli, abile anche nella caccia e nelle cose d'amore. Affrontava gli altri gatti maschi con fiero cipiglio non tirandosi mai indietro nelle lotte e normalmente ne usciva vincitore, fortunatamente per lui e per gli altri gatti quasi mai erano lotte cruente. Mi accompagnava talvolta anche nel percorso a scuola e non raro era vederlo all'uscita di scuola affiancarsi a me per far ritorno a casa.
Poi un triste giorno si presentò a casa privo della coda, mozzata praticamente per intero, non sapemmo mai se a causa di una trappola, che qualcuno aveva piazzato per difendere polli e conigli dagli attacchi di faine e volpi, o se fu volutamente opera di un vicino come i miei genitori sospettavano.
Non so se per celia o per distrarmi dal pensiero di quell'orrore mio padre mi mandò alla ricerca della coda, convincendomi che nel caso l'avessi trovata l'avremmo riattaccata al nostro micio, fortunatamente la coda non la trovai perchè in quel momento io bambino avevo creduto che quella possibilità esistesse davvero. La ferita fortunatamente cicatrizzò trasformando Caterina in un sosia di un gatto dell'isola di Man; lui non si fece gran cruccio della perdita della coda, ma con orgoglio continuò la sua solita vita. Continuò per anni le sue battaglie d'amore, ma con l'avanzare degli anni dovette far fronte alle nuove generazioni di maschi, non volendo mai cedere il passo.
Le lotte del passato non volgevano più a suo favore e fu così, presumo a causa di un qualche scontro con un suo rivale, che un'altra digrazia si abbattè su Caterina. Oltre che privo della coda si presentò un giorno privo di un occhio, ma stoicamente sopportò anche questo, ma ormai i bei tempi erano per lui finiti e da lì in poi condusse una vita più ritirata, finchè un giorno uscì e non più tornò.
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Siamo entrati a far parte della famiglia nello stesso anno Caterina ed io. Abbiamo mosso i primi passi assieme, ma di questo io ovviamente non ho ricordo diretto, solo il racconto dei miei genitori quando diventai più grandicello. Non ho mai saputo chi tra noi due arrivò per primo, ma ci siamo...

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06/09/2012 22:04:00
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Scuse
05 settembre 2012 ore 21:21 segnalaInvece di sentirti in colpa o cercare scuse per delle azioni negative compiute in passato, incomincia ora ad agire positivamente.
Jim Morrison
A me è successo, non tanto di sentirmi in colpa, ma cercare scuse a posteriori per giustificare scelte e azioni sbagliate che hanno comunque nuociuto solo a me. Delle mie decisioni, scelte ed errori sono l'unico artefice e l'unica vittima.
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Invece di sentirti in colpa o cercare scuse per delle azioni negative compiute in passato, incomincia ora ad agire positivamente.
Jim Morrison
A me è successo, non tanto di sentirmi in colpa, ma cercare scuse a posteriori per giustificare scelte e azioni sbagliate che hanno comunque n...

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05/09/2012 21:21:44
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