
l’ispirazione scema sopita dal rimpianto:
lungo la giornata commozione aumenta,
piange il cuore sofferente tanto … tanto.
Sente tanto freddo perché perse l’amore:
l’Amore Universale non gli è più d’aiuto
e lugubre su di lui incombe il SILENZIO,
bussa alla porta e non tollera rifiuto.
Subdolamente, pian piano, lo circonda
e spegne i suoni del mondo circostante
lo isola e, mendace, offre consolazione
per ingannare un cuor triste e dolente.
La SOLITUDINE al cuor fa compagnia
e, perfida, si associa a questo suo dolore;
anzi lo inganna, senza avere compassione
di un’anima ferita, rimasta senza amore.
E’ forse giunta l’ora che io oggi mi taccia
e che continui a vivere privo della poesia?
che passivo accetti la vacuità del mondo
rinnegando, mutolo, anche la fantasia?
