
Forse ho perso per sempre una parte di me.
La parte più vera e sincera che si è legata ad una persona e che ha generato le cose migliori che la vita possa offrire.
Come è accaduto è surreale, quasi irreale, ma tanto tanto doloroso.
Nel dolore di una perdita, si smarrisce anche se stessi: si impazzisce e le sensazioni e le emozioni vengono tutte amplificate. Bisogna stare attenti alle emozioni che si possiedono.
La rabbia diventa violenta, l'amore diventa esplosivo. Uno spillo che cade fa un rumore assordante che rimbomba nella testa.
Poi il tempo piano piano passa, e non puoi fare a meno di accettare le cose, ma non fanno meno male.
Anzi...
Forse il dolore più grande è quello di capire che cosa è cambiato dopo la negazione di quello che è accaduto.
Negare l'evidenza non fa che adornare un contesto di malinconia e disperazione.
Come si accetta il cambiamento, quando questo, ti logora l'anima e ti fa perdere il senso della vita?
Ti chiedi per cosa stai vivendo, e se quello che è accaduto non sia la fine.
La speranza non serve a niente, perché tu dentro di te hai la verità.
Il tempo ti permette di accettare le cose, ma non di dimenticare ne il come ne il perché sono accadute.
Lotti sempre, e ci metti tutto te stesso, ma il fine è come una stella lontana che puoi guardare, sperare di raggiungere, ma lontana tanto da poterla solo ammirare e desiderare.
e quindi?
Non c'è una morale, ne una spiegazione.
La vita può essere cattiva perché le persone non sanno mai se le loro scelte sono quelle giuste se non vivendole.
e alcune scelte, ti uccidono.
dopo che sei morto, puoi vivere?