
Mi pento sai, mi pento e mi duolgo ogniqualvolta faccio o non faccio qualcosa che avrei potuto fare o non fare anche con Te.
Se solo fossi stato un po' più sincero con me stesso, sarei potuto esserlo stato anche con Te, e con gli altri, con tutto il mondo che avevamo intorno e a cui abbiamo permesso di schiacciarci.
Mi pento per ogni rosa che non ti ho regalato credendolo un fiore presuntuoso e l'ho sostituita con altro.
Mi pento per ogni volta che non ho camminato con Te per mano, per ogni volta che non ti ho baciata in pubblico o che non ho fatto la medesima cosa dicendoti "Ti Amo". Perché io ti amavo, ti amo ancora e mai nessuna potrò amare come Te.
Si fanno un sacco di cazzate ma purtroppo ce ne rendiamo conto sempre troppo tardi, oppure lo facciamo ma ce ne freghiamo. Ed io di cazzate ne ho fatte abbastanza, lo so. Eppure mi hai logorato, ci siamo logorati e con il tempo ho dimenticato il male che mi hai fatto ma non quello che io ho fatto a Te.
Soffro ogni volta che entro in quella che era la nostra casa, ogni volta che vedo, prendo od uso un oggetto che tu hai usato, comprato, amato, quelli che sei stata costretta a scegliere. Dentro di me piango per avertelo "strappato", per averti strappato una vita felice, per non essere riuscito a dartela, per non poter più prendermi cura di Te. Mai avrei pensato ad una vita senza di Te.
Mi pento per ogni volta che non ho urlato, per ogni volta che ho pianto dentro e non fuori, per non aver espresso il mio disagio e il mio dolore, per aver fatto quel che Tu volevi senza troppo replicare, segnando così la nostra fine, la mia esplosione.
Mi duolgo per ogni volta che non ho preso a letto di più di quello che Tu non volessi donarmi, per non averti obbligata a capire cosa avresti voluto, che poteva esserci di più. E ci siamo inariditi. E ciò ha fatto di me il malato di sesso che ero diventato.
Ricordo e piango ancora ricordandolo il giorno in cui la nostra casa è diventata, per contratto, la mia. Ricordo lo strazio. Io che piangevo di fronte al notaio, lo stesso che solo 25 anni prima aveva sancito la nostra unione. Ricordo la consegna del tuo mazzo di chiavi, formalmente nelle mie mani, ma arrivate pesantemente nello stomaco. Mai versate così tante lacrime.
Ancora oggi, nonostante gli anni passati e le nostre nuove vite, ancora ne soffro.
Soffro quando vedo la tua auto che è stata la nostra e soffro quando leggo i messaggi di auguri che mi mandi, ancora adesso che sei la prima ad augurarmi "Buon Compleanno".
Credevo di poter cancellare il passato ma non ci riesco. Hai fatto di me un uomo migliore e poi uno peggiore, che non sa far altro che tradire. Alla ricerca di che poi? Forse del sesso che cancelli ogni mio altro amore, o forse solo che cancelli il ricordo di Te.
Ma non funziona, lo so.
Vivo una vita che non ha un senso, lo ha perso quel giorno in cui ci siamo voltati le spalle.