Milano, 9 SETTEMBRE 1998.

12 settembre 2008 ore 18:59 segnala

Moriva LUCIO BATTISTI.

Con un po’ di ritardo, un video per ricordarlo.

La canzone non l’ ho trovata su YouTube, quindi ho fatto tutto da me.

Ci tenevo a postare e far ascoltare proprio questa.

Tra i brani che conosco, della sua discografia, è il mio preferito.

CAPRICCIO ALL'ITALIANA: 4° EPISODIO

15 giugno 2008 ore 16:59 segnala

Totò, diretto da Pier Paolo Pasolini in:


CHE COSA SONO LE NUVOLE?
Interpreta una marionetta: Jago.
Finirà assieme a Otello in una discarica.
Da ascoltare.
Domenico Modugno canta una fra le mie canzoni preferite.

Totò, nel film, composto di 6 episodi,
è protagonista anche del 2° episodio,
diretto da Steno (Stefano Vanzina):
IL MOSTRO DELLA DOMENICA.

BUONA VISIONE

 

FOUR SAW HOLOCAUST: RAGIONA COME RAGIONO IO

23 maggio 2008 ore 22:59 segnala

Più che soffermarmi sul film,
farò un raffronto tra SAW e CANNIBAL HOLOCAUST.
Sul forum dove sono iscritta,
nel topic dedicato, alla fine di una recensione su SAW IV,
è citato CANNIBAL HOLOCAUST poiché l'autore del post,
non a torto, elogia gli effetti splatter di SAW,
definendoli ridondanti e fantasiosi
e sottolinea che è farcito di un sadismo tale
che avrebbe fatto venire l'infarto ai miopi censori
che al tempo bloccarono il film di Ruggero Deodato.
Gli contesto il paragone
tra CANNIBAL HOLOCAUST e SAW
per le ragioni, le mie, che andrò a spiegare.
Quest'ultimo è un film,
l'altro è una sorta di documentario
a metà strada tra finzione e verità scenica.
Nel secondo, i flutti di sangue,
non so che sostanza sia ma non è sangue,
flutti rossi e basta.
Nel primo, (che ho ma non ho voluto vedere
per il motivo che segue) il sangue degli animali è reale.
CH è un film per malati
(e chi degli animali se ne sbatte e ci gode pure di brutto).
Finché sono i cannibali a riservare agli animali sevizie
e torture è, brutale che possa sembrare l'aggettivo,
'accettabile' (che poi lo fanno con tutta la 'carne
in movimento' anche se incellophanata di abiti).
Mangiare è una necessità per tutti,
loro non sono 'educati' a farlo diversamente.
Se riprendi loro è un conto ma se riprendi te stesso
(che hai l'intelletto di poter trovare altre strade
ed altri mezzi altrettanto efficaci
per raggiungere il medesimo fine: la sopravvivenza)
nei loro panni, ma chi stai denunciando se non te stesso?
Il "caro" Ruggero dimostra di saper imitare
alla perfezione e regredire allo stato brado,
però, avvalendosi di armi non 'artigianali':
bravo! Applausi sonori!
Se un serpente agisce da serpente è logico, è nella sua natura,
chi si stupisce dell' 'ordinario' se è comprensibile
(non a caso ho usato 'accettabile)?
Il cannibale è cannibale, l'astemio è astemio,
un regista è un regista e, quindi, deve FINGERE.
Realista nei paesaggi, a riprendere certe realtà
così come sono e chi vive abitualmente di 'inconcepibili',
per la nostra cultura, usi e costumi ok e cose simili, ok.
Ma se a massacrare gli animali a mo' di cannabali
sono gli attori e le comparse di quel regista 'maniaco',
(Barbareschi, a onore e gloria del suo cognome,
non ha avuto esitazioni a sparare al porcellino d'India
col fucile a pallettoni se non sbaglio),
la prospettiva cambia.
Che significa, introduciamo la pena di morte in Italia,
allora.
Gli assassini ammazzano perché sono affetti da turbe,
noi ammazziamo loro in base a quale legge?
La differenza è che loro lo fanno per un (in)spiegabile,
incontrollabile, incontenibile istinto omicida,
che quasi sempre affonda le radici in un'infanzia maledetta,
ma chi si reputa 'normale e disciplinato',
che giustificazioni ha?
"Chi è il vero cannibale?" è il messaggio finale
del film di Deodato: tu
(che i freni dell'etica cui sei figlio hai mollato)
e chi guarda il tuo film
e, al colmo dell'incredibile, lo apprezza
e ci trova spunti di riflessione al di la' dello schifo per te
che l' hai girato e te ne compiaci!
L'intento sarà stato pure 'nobile'
ma il risultato è da bocciare.
Da un lato lo vorrei vedere proprio per non inficiare
le morti del maialino, della tartaruga, delle scimmiette,
4: una fu decapitata e le altre morirono di crepacuore,
(mi pare 'che lessi') di una tarantola
e delle altre sfortunate bestiole
che non sono state citate,
sacrificate in nome di un realismo controproducente.
È come se girassi un film sui ladri e poi rubo anche io
replicando per davvero le gesta di un malvivente
per essere realista e,
per provare l'ebbrezza della rapina a mano armata,
ammazzo il commesso e un paio di clienti
che mi guardano storto.
Mostro il filmato e dopo mi meraviglio se vengo arrestata
perché la legge prevede pene per tal reato.
Condannare SAW è ridicolo
al pari di come sono giudicate le sue trappole
così inverosimilmente funzionali
e, dunque, c'è la chiara consapevolezza
in quelle stime/valutazioni/critiche,
che si tratta di 'effetti speciali'.
RE-ANIMATOR, quello sì che non si può vedere.
Budella, cervello e organi in bella mostra
ad esibirsi in danze improponibili.
Lì sì che ti viene il vomito.
SAW è un film horror, l'orrore non è traducibile in paura
ma in disgusto per alcune 'operazioni',
CH è ignominia e, infatti, la storia dei reporter (giusto?) protagonisti,
finiti negli stomaci dei cannibali, è di secondo piano
e non sensibilizza nemmeno
(tanto è finto, nella stessa misura in cui sono finte
le "strazianti lacerazioni" in SAW)
giacché i commenti si focalizzano sull'orrore dell'uomo
con l'immaginaria toga da giudice. :cens

SAW IV è servito: hai uno stomaco forte?
Metabolizzi velocemente?
BUON APPETITO e altrettanto buona digestione.

<< Ho giurato che avrei continuato la mia opera
e così sarà.
Ascoltando questa cassetta,
qualcuno potrebbe pensare che sia finita
ma sono ancora tra voi,
pensavate che sarebbe finito tutto con la mia morte,
non è finita,
il gioco è appena cominciato. >> parola di Jigsaw.


Intanto, Strahm, i 90 minuti sono scaduti!
G A M E O V E R!

Niente, non c'è LA CURA al male di SAW...
LA SAGA CONTINUA:
TO BE CONTINUED...!

SLUSHO'S EFFECTS: CLOVERFIELD

07 maggio 2008 ore 19:50 segnala

È stato detto tutto su Cloverfield.
Non ci scappano mostriciattoli parassiti.



La domanda è:
È corretto catalogare Cloverfield come il più classico dei
kaiju eiga?
Kaiju è un termine giapponese che indica una creatura
strana, mostruosa.
Kaiju eiga sono i film di mostri.
Il film appartiene, dunque, al filone cinematografico del
monster movie?



La fine ’esplosiva’ di Marlena dimostra che,
come per i contagiati di Rec,
non c’è ’LA CURA’ (indolore).
Che sia un ’disaster movie’ non c’è da perdere la testa
come la Statua della Libertà.
Di Manhattan non resterà che un ’campo di trifogli’.



Un altro interrogativo: quante sono le creature
di taglia gigante che assediano la Grande Mela? 1 o 3?
Anche circa la natura ci sono due possibilità:
aliena o mutazione genetica?
Sarei più propensa ad accreditare la seconda ipotesi.
La famosissima bevanda Slusho
è stata ideata dalla Tagruato
(Rob sta per partire e recarsi in Giappone
per diventare il vice presidente
di una divisione della Slusho),
che la propone come un efficace tonico energizzante:
<< Slusho fa esplodere il mio stomaco di felicità >>.
Lo Slusho contiene un ingrediente
che la Tagruato custodisce segretamente
in uno dei suoi laboratori subacquei.
Questa sostanza è definita il Deep Sea Nectar
(o Seabed’s Nectar),
proprio perché estratta nelle profondità dell’oceano.
La Tagruato avrebbe condotto esperimenti genetici
in via non ufficiale
relativi agli effetti dello speciale "nettare" sugli animali:
sembra che questa sostanza sia in grado di trasformare
un pesciolino in una gigantesca balena,
ecco quindi spiegate le dimensioni spropositate
del mostro.

Tagruato is destroying our oceans.
We are The Wave,
rising tall to crash over them and wash the filth away
.



Più di una teoria è stata elaborata circa il significato
del termine Cloverfield:

1) Il trifoglio sia una delle piante che solitamente spunta
in un terreno che è stato soggetto a bombardamenti.
Il "field" in questione dovrebbe essere Central Park.
Il trifoglio, o meglio il "three cornered trefoil", tra l’altro,
è il simbolo più noto con il quale vengono segnalate
sostanze, cose o zone contaminate dalle radiazioni;
2) Cloverfield non è altro che la zona della sede della
Bad Robot, casa di produzione di J.J. Abrams,
dell’indirizzo del vecchio ufficio
che si trovava a Cloverdale.
Quest’ultimo infatti era uno dei titoli provvisori del film;
3) All’inizio del trailer si sente, durante la festa,
una canzone di un gruppo chiamato Wolfmother.
Uno dei brani di questa band si intitola Joker & The Thief.
Stralcio del testo:
<< Can you see the joker flying over
as she’s standing in a field of clover
watching out everyday
I wonder what would happen if he took her away
>>
Può darsi che si tratti di una semplice ispirazione?



Niente cmq vieta di dire in procinto
o dopo la visione di un’apocalisse:


<< È stata una gran giornata. >>

MENTRE VOI DORMITE: REC

18 aprile 2008 ore 01:14 segnala

Mentre tu dormi,
la macchina da presa di Pablo,
con occhio indiscreto,
vitreo, impersonale, spietato, inopportuno,
registra tutto l'orrore puro
che si consuma in un condominio.
Sarà l'unica testimone del selvaggio e orripilante tripudio
di dolore e sangue che prende forma quella notte.
Quando i contatti "umani" diventano fatali,
gli animali, canali di contagio e veicoli di possessione,
scoprire, documentare e filmare la verità
non serve a salvarti la vita.
Puoi solo fotografare la tua morte.
Non c'è LA CURA!
Il reportage si conclude col risucchio della protagonista,
Angela Vidal, nell'oscurità di un incubo senza origine.

LA ROSA DI VERSAILLES: Oscar François De Jarjayes

11 marzo 2008 ore 01:06 segnala

Le rose fioriscono nella [loro] nobiltà.
Le rose appassiscono nella [loro] bellezza.

Un fiore è sbocciato alla corte di Francia.
Lei è la rosa che il destino adombrò nel fiore di lillà,
agitato dal vento della rivolta.
Nella culla un fioretto la mano paterna ti pose
e un nome da uomo la sua voce t’impose.
Lei, la lady dal fiocco blu, priva di frivolezze,
coraggiosa, sensibile e delicata in fondo come una rosa.
Lei, flessuosa come un giunco,
imparò a battersi come un moschettiere.
~ Padre, hai voluto impartirmi un'educazione militare, gridò,
non meravigliarti se ora rispetto i tuoi ordini. ~
E scagliando lontano l’abito da sera,
scelse di vestire gli austeri panni
di Capitano delle Guardie Reali.
Sui petali forgiati della sua temprata corolla
volteggeranno le ali della farfalla austriaca.
Nelle sue iridi azzurre il preludio della tempesta,
divampa il fuoco della battaglia.
La sua spada brilla nei riflessi delle medaglie
appuntate sulla divisa.
Capelli di seta biondi più del grano che,
solo per un ballo, furono raccolti
e tenuti da un diadema regale
e le permisero di svelare la sua bellezza,
scoprendole quel viso angelico solcato da calde lacrime.
Le parole del conte che,
incantato dalla misteriosa dama, la invitò a danzare
per poi sussurrarle in un giro di valzer:
c’è una persona che vi somiglia moltissimo!
Di solito nasconde il suo corpo incantevole
sotto l’uniforme di ufficiale.
Questa ragazza è il mio migliore amico,
furono rivelatrici di un sentimento
che non era mai sbocciato in quel cuore
conquistato dalla sua amata regina.
Una vita bruciata nel tumulto dell’insurrezione,
tra intrighi di palazzo e duelli,
breve ma intensa nella travolgente cavalcata
in cui il suo cuore di donna batte
e avvolge nella passione scarlatta
la sua essenza di rosa nivea.
L’amore arde il bosco più di quanto possa
la Rivoluzione ardere il cuore di Parigi.
Nella selva ci bagniamo della rugiada mattutina.
Un breve istante, azzurre scintille sotto il cielo infinito.
Il breve istante in cui ti ho stretto a me,
un amore eterno a te ho consacrato.
In quel momento, tra lo scorrere del tempo,
il desiderio di stringersi forte a lui
che fa correre il cavallo
e fende il vento di un mattino splendente.
Tu ed io, un destino irrealizzabile.
In due viviamo in nome dell'amore.
Quando ti stringo forte al mio petto
voglio dimenticare questo mondo.
Gli uomini conoscono l'amore e ne soffrono.
Solo perché tu ci sei io posso continuare a vivere.
Il momento in cui morirai
sarà il momento in cui anch'io morirò.
Ed eccola all’ombra di quell'albero
dove aveva vinto la sfida con Girodelle
e fatto la solenne promessa di proteggere la principessa
e alle radici del quale s'inchina
a dissotterrare il suo tesoro,
una trottola e un coltellino dal manico rosso,
i suoi giochi da bambino,
che l’avevano persuasa di essere un maschio.
E ricordava la verde stagione,
l'adolescenza accanto al suo André,
quando in due vivevano senza parlar d'amore.
Erano cresciuti come fratelli
e durante le notti al chiaro di luna attorno alla fontana,
ella gli confidava i suoi sogni segreti.
Non immaginava che il suo attendente
racchiudesse le sue pulsioni nella morsa della mano
che stringeva lo straccio con cui lavava il cavallo
mentre lei suonava il piano.
Se l'amore è sofferenza soffrirò, non importa quanto,
finché questa mia sofferenza non giungerà al tuo cuore.
Ti vedo ed una dolce fitta mi percorre il petto.
T’incontro
e cerco di non incrociare il tuo sguardo profondo.
Non si può fermare il cuore quando all'altro si avvicina.
Quando gli uccelli volano alti nel cielo libero
abbandonano tutto.
Voglio urlare il tuo nome ma devo trattenermi
ed è un tormento.
Non si può fermare il pensiero che corre verso l'altro.
Tu la luce, io l'ombra.
Ti amo, eppure non posso chiamarti amore.
I miei occhi fra poco non riusciranno più a vederti.
Guardo le stelle che si offuscano
e questo amore si rafforza.
La tua vita è la mia vita,
il nostro è un legame che non può essere spezzato.
Deponi la spada, lasciati abbracciare
dal solo uomo che può farlo
prima che mi strappino a te.
E mentre il sole lentamente scende e se ne va,
lei è pronta al nuovo giuramento,
testimone il grande albero.
La fame del popolo riempiva di rabbia gli animi delusi
che avevano riposto speranze nei nuovi sovrani
incoronati alla morte di Luigi XV,
infrante dal Delfino poco incisivo.
Un canto in lontananza
e pensieri alla luce del crepuscolo.
Un sorriso, ma dove arriverà?

 

TRUE COLOR

08 febbraio 2008 ore 12:38 segnala

La verità è una potenza irrefrenabile
che travolge qualsiasi bufala e la smaschera
per quanto mastodontica possa essere
ed è un vento più potente di qualsiasi tornado
di forza 5 [F5] che spazza vìa
tutte le bestie che conta la mandria.

I LIMITI SENZA LIMITI

27 gennaio 2008 ore 22:57 segnala

Fare il passo più lungo della gamba è pericoloso.
Se non sei allenato, ti ritrovi a fare una spaccata
che se non ti chiami e/o non sei come Ether Parisi
è difficile che ti rialzi senza traumi.
Però, se non provi a saltare, masticando il carattere,
non potrai mai misurare a che livello d'altezza
è posizionato il cartello nel cui cerchio c'è scritto:
<< STOP! >>.
A volte,  provandoci, col supporto del coraggio
che seda la paura,
ci si rende conto che le 'Colonne d'Ercole'
le abbiamo fissate troppo vicine
e vanno traslocate e tra-piantate più lontano.

E possiamo farlo perché i limiti sono 'elastici',
ovviamente i limiti consentiti.

Ma come disse il mio amico principe:

<< Coraggio ce l'ho. È la paura che mi frega! >>

21X: IL 13 IN TASCA?

16 gennaio 2008 ore 22:16 segnala

Il pessimista è colui che non gioca mai la schedina:
<< tanto non vinco >>.
L'ottimista (sognatore) la gioca sempre, o spesso,
confidando nella dea bendata
e durante tutta la settimana vive nell'idea
di poter vincere
immaginando tutte le belle cose che farebbe
se la possibilità si traducesse in '13'.
E in un certo senso nel sogno lui vince
realizzando nella fantasìa tutto ciò
che farebbe davvero.
Il realista vorrebbe telefonare a Moggi.
Siccome non conosce il numero,
impasta un rustico col sale dell'ottimismo
e croccanti cialde di dolce grigio nostalgico pessimismo
e la gioca ogni tanto, sperando ma non sognando.

E tu, che tipo sei?

I DONI DELL'HAPPYPHANIA

07 gennaio 2008 ore 20:55 segnala

Il 6 gennaio è il giorno dei doni.
Gesù riceve l’oro, l’incenso e la mirra
da parte dei RE MAGI.
E noi, grandi e piccini, riceviamo doni di tutt’altra natura
e non sempre soddisfacenti.
Come si deduce dal titolo del post,
io ho ricevuto un dono strepitoso
da una befana d’eccezione: Antonella Clerici.
Il suo TRENO DEI DESIDERI mi ha portato
sullo schermo di RAI 1
un napoletano che canta perché non sa nuotare...
da 40 anni
che ha fatto registrare il record d’incassi di tutti i tempi
al teatro Ariston di Sanremo con 2000 spettatori
più il tutto esaurito al teatro Sistina di Roma.
Per fortuna che le calze sono elastiche
e a misura d’uomo!