Per trecento chilometri ho riempito la macchina di urla e lacrime. E' stato il mio modo di entrare sino in fondo nella realtà. Però in quel momento ho capito che non avrei vissuto con un continuo pianto senza lacrime, con una smorfia o con un ghigno. Davanti a questa prova della vita avrei imparato a sorridere: l'avrei affrontata con fatica, ma anche con responsabilità, con intenzione. Con positività. Non sarei rimasto lì a inghiottire vicoli ciechi in salsa di palude.
La maestrina mi chiede cos'ha esattamente Andrea. Ascolta molto colpita. Mi dice che il buon io ci mette alla prova.
"Come se dio fosse un ingegnere dei materiali? Per capire se abbiamo dei difetti nascosti o un punto di rottura?"
Annuisce.
Capisco che ognuno di noi, per navigare nel flusso della vita, si costruisce come può dei remi e l'unica cosa davvero importante sarebbe non sbatterci quei remi sulla testa l'un con l'altro.
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11 giugno 2012 ore 23:58 segnala5a6b34cc-2b09-4dc9-a0e0-8075bc26ebd6
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Coyote bello
08 giugno 2012 ore 21:08 segnala
"Coyote bello".
Ecco, è tutto bello per lui. E' solo una meccanica ripetizione? Oppure significa che ciò che riesce a filtrare e ricomporre lo apprezza talmente da percepire la magnificenza di ogni scheggia dorata che arriva dal mondo?
Andrea, ti ricordi quando durante il viaggio ti parlavo della vita, del futuro e delle cose su cui ti dovresti impegnare? cosa ne pensi di quello che ti dicevo?
- Andrea ascolta quello che dice papà, provo ad impegnare mia mente ogni giorno ma lotto invano mi dispero per autismo, aiuto chiedo.
Cosa ti potrebbe aiutare?
-no troppe richieste fatico eseguire tanti ordini, male la testa, papa scusami io non controllo il mio corpo.
Le scuse non servono a niente
-so, devi capire mio disagio. Grande ansia ho
Vuoi che rifletta su qualche cosa?
-Sono un uomo imprigionato nei pensieri di libertà. Andrea vuole guarire.
Ecco, è tutto bello per lui. E' solo una meccanica ripetizione? Oppure significa che ciò che riesce a filtrare e ricomporre lo apprezza talmente da percepire la magnificenza di ogni scheggia dorata che arriva dal mondo?
Andrea, ti ricordi quando durante il viaggio ti parlavo della vita, del futuro e delle cose su cui ti dovresti impegnare? cosa ne pensi di quello che ti dicevo?
- Andrea ascolta quello che dice papà, provo ad impegnare mia mente ogni giorno ma lotto invano mi dispero per autismo, aiuto chiedo.
Cosa ti potrebbe aiutare?
-no troppe richieste fatico eseguire tanti ordini, male la testa, papa scusami io non controllo il mio corpo.
Le scuse non servono a niente
-so, devi capire mio disagio. Grande ansia ho
Vuoi che rifletta su qualche cosa?
-Sono un uomo imprigionato nei pensieri di libertà. Andrea vuole guarire.
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05 giugno 2012 ore 20:38 segnala
Quanto la vita reale può trasmettere gli stessi orrori di un incubo? La mattina ti alzi, ti senti stanco, fai colazione, metti un po' di musica, sistemi il letto, ti riprendi, giochi con la tua faccia allo specchio per vedere chi fa le smorfie più buffe, vivi, ma dopo quanti minuti tutto questo svanisce? Chi o che cosa ha la forza di far svenire tutto questo, di far svanire te? La mattina quando mi alzo, guardo il buio della mia stanza in bilico tra lo sforzo di ricordare i brutti sogni della notte e la voglia di scacciarli via. Mi alzo, sento freddo e allora prendo un giacchino dalla sedia, ma io lo so che non c'è freddo, è giugno, come può esserci freddo, sono io, sono i miei brividi. Non ho fame, ma chi ci fa più caso, l'inappetenza è una delle mie più grandi sconfitte, negare il cibo significa letteralmente negare la vita. Metto della musica, perlopiù sciocca e peperina, prima il piede, poi la testa ed infime il culo iniziano a muoversi, iniziano a ridere al ritmo della musica. Sistemo la camera immaginando di essere bella, di essere felice, di essere sulla via della guarigione. Poi mi giro, una foto, quella foto... Mi fa male ma mi rigiro, io non la vedo, io non la voglio vedere. Ma come puoi far finta di non vedere il male che hai intorno, non è una foto, non è un peluche, non è la sua maglietta preferita è solo la sua assenza. Quella non la posso nascondere dalla mia vista è lì e sarà lì in ogni caso. Ecco quanto ci vuole a svanire, ecco cosa ti fa svenire. Ma ci riprovo, ogni giorno ci riprovo, una mattina sono arrivata addirittura fino alla porta di casa prima di svanire. Riproverò, chissà che un giorno, lo so la rima è scontata, magari ci riuscirò.
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invisibile
04 giugno 2012 ore 22:37 segnala
Se immagino che tu sei qui con me
sto male, lo sai!
Voglio illudermi di riaverti ancora
com'era un anno fa.
In silenzio soli, io ti ho stretto, stretto a me.
La tua giacca sul mio viso
mi hai detto: "Basta amore,
sono stanco
E adesso siediti su quella seggiola,
stavolta ascoltami senza interrompere,
è tanto tempo che volevo dirtelo.
Vivere insieme a te è stato inutile.
nella tua trappola ci son caduta anch'io,
avanti il prossimo, gli lascio il posto mio.
Povero diavolo, che pena mi fa,
e quando a letto lei ti chiederà di più
tu glielo concederai perché tu fai così,
come sai fingere se ti fa comodo.
Io stasera insieme ad un altro
e tu sarai forse a ridere di me
della mia gelosia che non passa più,
ormai non passa più.
Pazza idea stare qui con lui
ma poi vedere solo te.
Immaginare... vorrei...
Vorrei te!
Io sono qui... in un mondo che ormai
gira intorno a vuoto... lontano dal tuo sole
e piove, ma io... qualche cosa farò
per sentire ancora... tutto il calore
che ora non ho
e avere un po' di pace
che ora non ho
e luce nei miei occhi
che ora non ho
una direzione giusta
che ora non ho
Folle, folle, folle idea sentirti mio
se io chiudo gli occhi vedo te.
sto male, lo sai!
Voglio illudermi di riaverti ancora
com'era un anno fa.
In silenzio soli, io ti ho stretto, stretto a me.
La tua giacca sul mio viso
mi hai detto: "Basta amore,
sono stanco
E adesso siediti su quella seggiola,
stavolta ascoltami senza interrompere,
è tanto tempo che volevo dirtelo.
Vivere insieme a te è stato inutile.
nella tua trappola ci son caduta anch'io,
avanti il prossimo, gli lascio il posto mio.
Povero diavolo, che pena mi fa,
e quando a letto lei ti chiederà di più
tu glielo concederai perché tu fai così,
come sai fingere se ti fa comodo.
Io stasera insieme ad un altro
e tu sarai forse a ridere di me
della mia gelosia che non passa più,
ormai non passa più.
Pazza idea stare qui con lui
ma poi vedere solo te.
Immaginare... vorrei...
Vorrei te!
Io sono qui... in un mondo che ormai
gira intorno a vuoto... lontano dal tuo sole
e piove, ma io... qualche cosa farò
per sentire ancora... tutto il calore
che ora non ho
e avere un po' di pace
che ora non ho
e luce nei miei occhi
che ora non ho
una direzione giusta
che ora non ho
Folle, folle, folle idea sentirti mio
se io chiudo gli occhi vedo te.
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Se immagino che tu sei qui con me
sto male, lo sai!
Voglio illudermi di riaverti ancora
com'era un anno fa.
In silenzio soli, io ti ho stretto, stretto a me.
La tua giacca sul mio viso
mi hai detto: "Basta amore,
sono stanco
E adesso siediti su quella seggiola,
stavolta ascoltami senza...

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04/06/2012 22:37:24
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03 giugno 2012 ore 13:28 segnala
Andrea è vicino a me. Non sembra occupato in niente, possono trascorrere due o tre ore e lui rimane così. Chissà se si annoia, se la noia è una categoria che si possa usare con lui. E se in realtà, stesse navigando sopra tappeti volanti? Se saltasse di nuvola in nuvola e scivolasse da una collina all'altra, come su gigantesche montagne russe? Se questo nostro mondo gli apparisse, in questi momenti, un noioso luogo di linee rette, edifici grigi, semafori di soli tre colori?
Andre, Andre...
Andre, Andre...
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Se ti abbraccio non aver paura
30 maggio 2012 ore 22:23 segnala
Per certi viaggi non si parte mai quando si parte.
Si parte prima.
A volte molto prima.
Sono bastate poche parole...allora scoppia un uragano, due uragani, sette tifoni.
Da quel momento sei nella bufera.
Quando stai bene, sta bene ogni singolo pezzo del corpo, cuore compreso.
Funziona che la città sta tutta sotto una grande curva campana, con al centro disturbi comuni e ai lati stravaganze d'ogni sorta. La vita è diluita nel mezzo e troppo densa ai lati.
La vita è imperfetta, ma ha una sua forza.
Sopporti Andrea con autismo..così mi ha scritto.
La sua risposta mi ha spiazzato. Non preoccuparti, gli ho detto, anche tu mi dovrai sopportare.
Si parte prima.
A volte molto prima.
Sono bastate poche parole...allora scoppia un uragano, due uragani, sette tifoni.
Da quel momento sei nella bufera.
Quando stai bene, sta bene ogni singolo pezzo del corpo, cuore compreso.
Funziona che la città sta tutta sotto una grande curva campana, con al centro disturbi comuni e ai lati stravaganze d'ogni sorta. La vita è diluita nel mezzo e troppo densa ai lati.
La vita è imperfetta, ma ha una sua forza.
Sopporti Andrea con autismo..così mi ha scritto.
La sua risposta mi ha spiazzato. Non preoccuparti, gli ho detto, anche tu mi dovrai sopportare.
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Scrive dal: | 30/05/2012 |
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