SAGRA D’AGOSTO (OVVERO DEI TURISTI IN MONTAGNA)

17 agosto 2007 ore 01:05 segnala
Non c’è dubbio, Ferragosto è l’unico giorno dell’anno che mi fa capire che vivo in un paese unito!

Sia che tu stia al di qua sia che tu stia al di là, di quella sottile linea che divide chi in quel giorno è in ferie da chi in quel giorno in ferie non è, ma lavora per chi in ferie ci sta, comunque non puoi esonerarti dal festeggiare! Puoi festeggiare in viaggio sulle autostrade, stando seduto sotto l’ombrellone, bevendo l’aperitivo, dormendo sulla spiaggia, portando piatti, lavando bicchieri, vendendo i biglietti della lotteria, la scelta è ampia e varia.

E Ferragosto è anche la giornata in cui i piccoli villaggi sparsi e protetti dalle catene montuose, vengono scoperti o riscoperti annualmente da folle di possibili nuovi abitanti, notoriamente amanti della pace, del silenzio, della tranquillità… le tipiche domande che risuonano nelle osterie sono “Ma, mi scusi, come ha detto che si chiama la località, Valperepindoche? È vero che ci sono case in vendita? Ma poi se l’inverno uno vuole andare al centro commerciale, dove sta il più vicino?”.

Stupefacenti, gli estimatori del vivere in montagna un giorno all’anno, sono assolutamente adorabili! Quando poi fai loro notare che il paesello conta ottanta abitanti col sagrestano, la perpetua, e il cane antivalanga e che il supermercato più vicino - che tra parentesi vende anche i giornali e le sigarette, ma non i preservativi, ché per quelli devi proprio presentarti al farmacista - è a 15 km, restano per lo meno perplessi…

Ma ciò che più conta, è che in montagna a Ferragosto ci sono le sagre… tutti conoscono le sagre di paese, non tutti forse sanno che esse costituiscono una incredibile riserva di fonti per gli studiosi di antropologia culturale!

Per carità, non intendo dilungarmi in un trattato sulle origini pagane di queste feste campestri e sul tentativo della Chiesa di mutare dei riti orgiastici in ricorrenze di carattere religioso, e nemmeno voglio spendere troppo tempo per parlare del dentro la festa, anche perché è un momento noto ai più… preferirei fare qualche considerazione dal mio punto di vista, quello dietro le quinte, di chi sorride, “Mi dica, ma certamente, arrivederci e grazie!”.

C’è la possibilità di restare sbalorditi, tanto per iniziare, dalla quantità incredibile di attività che la gente in vacanza si aspetta di fare in un unico giorno: a partire da quelli che hanno deciso di svegliarsi alle sei e andare a Gardaland. Ovviamente sono famiglie composte da genitori e figli piccoli e generalmente il risultato, è che li vedi scendere alle otto e mezza, con gli occhi impastati dal sonno, perché i bambini hanno trascorso la nottata ad attendere lo squillo della sveglia!

Naturalmente al viaggio non si rinuncia e non puoi che guardare gli adulti con compassione quando, speranzosi, ti domandano: “Ma troviamo qualcosa per cena anche se facciamo tardi?”… la tua compassione è dovuta al fatto che già sai che non riusciranno mai a tornare in tempo per la cena, anche perché purtroppo il navigatore satellitare in montagna fa strani scherzi, e può decidere di farti attraversare un ghiacciaio, se scopre che quello è il percorso più breve!

Ma il meglio arriva dopo pranzo, quando dai tendoni della festa cominciano a risalire le folle festanti, in cerca di un posto adatto per digerire canederli, carne salada, fagioli e patatine fritte… quale posto migliore per scontare i peccati di gola (scartata per ovvie ragioni di pennichella la passeggiata nei boschi del circondario) del baretto del paese?

Se sono giovani e alla moda la prima cosa che faranno sarà chiederti lo spritz: tu li guardi, sorridi con l’aria di saperla lunga e poi con finta indifferenza chiedi: “Un bianco con…acqua…eeee….”; a quel punto il gioco è scoperto, perché tu sei rimasta ai tempi in cui lo spritz era una cosa da vecchietti, composta di un misto di vinaccio e acqua del rubinetto, e loro invece ci vogliono anche la fettina d’arancio dentro!

Tra questi potresti trovarne alcuni, che dopo aver sciorinato l’elenco di tutte le bibite che ovviamente non hai, si dimostrino interessati alla geografia del luogo e alle cartine topografiche che tieni esposte in bella vista: “Ma il monte più alto della zona qual è?… No, perché sa, noi non siamo di qui, si vede?”, domanda sempre meno complessa di quella che un giorno mi fece un tizio, che aveva appena visitato un castello nelle vicinanze: “Sa, un mio conoscente mi ha detto che la regione con il maggior numero di castelli in Italia è la Puglia… lei ne sa qualcosa? Non è che potrebbe informarsi?” (io ammetto di non conoscere ancora la risposta, si accettano suggerimenti!).

Ma il meglio sono i complimenti: quando la gente è in vacanza, si diverte e si rilassa, ama fare complimenti, penso per la semplice ragione che si sente generosa con il mondo; ovviamente, tra i principali destinatari dei complimenti dei turisti, ci sono coloro che lavorano, nel giorno in cui gli altri non lo fanno.

Naturalmente, i complimenti possono essere semplici segni di cortesia: “Bello il posto, qui si mangia davvero bene” oppure tentativi più consistenti di folgorarti, in modo da convincerti che sei fortunata ad avere l’onore di essere lì, quel giorno, in quell’ora, in quel minuto a servire proprio quelle persone: “Sa noi siamo artisti, un po’ originali, e ci piacciono da morire questi ambienti dall’aspetto un po’ retrò, come dire, un po’ decadente… ma di un decadente voluto naturalmente, come dire, antico…e poi il paese è stupendo, senza tempo! ma avete camere? E se fermassi la stanza per tutto l’anno?”.

E poi non mancano i complimenti a sfondo sessuale… “Signorina, ma lo sa che oggi ha dei bellissimi occhi chiari?” (oggi? In che senso? Ieri no, domani neanche?) - il personaggio è grosso, ha ordinato una bottiglia di vino da nove euro, con l’intenzione di far bella figura con gli amici – io sorrido, lo sguardo leggermente ironico, e il sagace puntualizza: “Dico oggi perché ieri non la conoscevo ancora!”… a ecco.

Il pomeriggio scorre lento e veloce allo stesso tempo, quando sono le otto, inizio a vedere con speranza la fine della giornata: il palio è finito, il vincitore della gara, con tutta la famiglia, gli amici e gli eventuali ammiratori, vengono a cenare… tutto in fretta, pizze, dolce, spumante, caffè perché alle dieci c’è la premiazione!

Ha vinto un cavallo, ed io gliene sono immensamente grata, perché stasera, alla luce di un lumino, ci troveremo io, e quelle due matte delle mie migliori amiche, a bere limoncello ed amaretto nella stalla della Wese…

e che buon pro vi faccia!

 

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Non c’è dubbio, Ferragosto è l’unico giorno dell’anno che mi fa capire che vivo in un paese unito! Sia che tu stia al di qua sia che tu stia al di là, di quella sottile linea che divide chi in quel giorno è in ferie da chi in quel giorno in ferie non è, ma lavora per chi in ferie ci sta, comunque...
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17/08/2007 01:05:59
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Commenti

  1. luponero62 17 agosto 2007 ore 08:35
    Girovagando on line,per puro caso mi sono imbattuto nel tuo profilo,ho letto il tuo blog,ne sono rimasto impressionato,è lunghissimo ma con tante cose che ti fanno riflettere e che ti fanno rendere conto che ogni essere umano durante la propria esistenza, si adatta al modo di pensare ed allo stile di vita del proprio luogo!Per me che vivo vicino al mare ,in un posto molto frequentato da turisti provenienti da tutto il mondo,nonchè da pellegrini in visite religiose,quindi sempre a contatto con gente nuova ,per me , dicevo, il giorno di ferragosto è un giorno come tanti altri, dove l'unica cosa che si nota è che sono arrivati i giorni delle tanto sospirate ferie annuali e che non vedo l'ora per partire per mete lontane e sconosciute! Ecco stamane sono abbastanza incuriosito dal Trentino , ne ho sentito parlare molto bene ,per cui non ti nego che...! La cosa che più mi manca e che manca alla gente che vive in grandi città ed in grandi centri affollati, è quel sentimento di unità che ho notato oggi nella tua riflessione! Mi manca quel modo di capire le persone ,guardandole semplicemente negli occhi, mi manca il tranquillo riposo a fine giornata in compagnia di amici o delle persone care ,mi manca la festa patronale attesa per un anno intero, dove è importante poter incontrare finalmente gente nuova,ma è altrettanto importante rifugiarsi a fine giornata ,nella serenità della propria dimora tra le cose più care e poter ...riflettere ed esprimere i propri pensieri! Grazie a te , stamattina ho scoperto un nuovo mondo!Ciao, un bacio . Enzo
  2. Mr.Adelphi 17 agosto 2007 ore 12:53
    Bello. Immediato. Scorrevole e disarmante. Grazie!
  3. Ack13 17 agosto 2007 ore 14:20
    anzi vi ho visti... ho una curiosità però... sei davvero serena e sorridente dentro oltre che fuori in queste giornate? Hai davvero la pazienza bonaria che sembra venire fuori dal racconto? Luca
  4. ISYOU 17 agosto 2007 ore 15:42
    Il..."e se fermassi la stanza per tutto l'anno" ...Incantata! :-)))Un saluto
  5. chiaraoscura 18 agosto 2007 ore 00:37
    Emerge sicuramente che hai una personalità solida e positiva... Guardi ironicamente alla realtà e alla gente, così "ingenua" e "sempliciotta", ma non la giudichi severamente... E comunque, il post era lungo ma l'ho letto tutto... Molto carino, scorrevole (devo rubare almeno un termine al tuo commentatore sopra), scrivi bene. L'immagine dell'amicizia e della stalla è proprio... mah... Mi ha dato la stessa sensazione del calore che esce generoso dal caminetto con la legna, quando hai freddo...

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