SISSI E LUDWIG

22 dicembre 2011 ore 19:20 segnala

Re Ludwig II è stato deposto dal trono l'8 giugno 1886: una commissione medica lo dichiara malato di mente. Il mattino del 12 giugno il sovrano viene condotto in carrozza da Neuschwanstein a Berg, un piccolo castello sulle rive del lago di Starnberg trasformato per l'occasione in una sorta di prigione: inferriate alle finestre, spioncini da ogni parte, porte che si potevano aprire solo dall'esterno...



1. Sua Maestà è malato di mente ad un grado molto avanzato, cioè soffre di quella forma di malattia mentale che gli psichiatri ben conoscono per esperienza col nome di paranoia (pazzia).



2. Data questa forma di malattia, il suo graduale e progressivo sviluppo e la sua già molto lunga durata, che si estende su un gran numero di anni, Sua Maestà è da dichiarare inguaribile e si può prevedere con sicurezza un ulteriore decadimento delle forze psichiche.



3. A causa della malattia la libera volizione di Sua Maestà è completamente esclusa, egli è da considerare impedito nell'esercizio del governo e tale impedimento durerà non solo più di un anno, ma per tutta la vita.



(estratto della perizia medica)



Nel pomeriggio del 13 giugno, Domenica di Pentecoste, Ludwig chiede di poter fare una passeggiata e il dottor von Gudden lo accompagna, senza alcun infermiere o guardia al seguito: il sovrano appare sereno e tranquillo e il suo medico non ritiene necessaria la presenza di una "scorta".



Passate alcune ore, i due non fanno ritorno e scatta l'allarme. Partono le ricerche prima intorno al castello, poi lungo il parco e, finalmente, verso le 23 vengono ritrovati sia Ludwig che il dottor von Gudden: sono tutti e due morti nelle acque del lago!




























Aquila, a te lassù sulle montagne

Manda il gabbiano del mare

Un saluto dall'onda spumosa

Verso le nevi eterne.

Una volta ci siamo incontrati

Secoli e secoli fa

Sullo specchio del lago più bello,

Al tempo che fiorivano le rose.

Silenziosi volammo l'uno accanto all'altro

Immersi nella quiete più profonda

Soltanto un negro cantava al tempo stesso

Sulla piccola barca le sue canzoni.



La poesia viene lasciata da Sissi nell'Isola delle rose nel giugno 1885. Ludwig la trova in settembre e le risponde con questi versi:



Al nido dell'aquila, dalla remota spiaggia,

E' arrivato il saluto del gabbiano,

Portando con lieve battito d'ali

Il ricordo dei tempi lontani,

Quando insieme visitavano le rive

Immerse nel profumo delle rose,

E in un arco superbo, salutando,

Si passavano accanto.

Verso la cima del monte l'Aquila fa ritorno

E il gabbiano della spiaggia del Nord ringrazia

Inviando con il fruscio delle sue ali

Un gioioso saluto sullo specchio del mare.

VIAGGI

19 dicembre 2011 ore 20:36 segnala
L’intero ciclo di film tace un particolare allarmante. L’innamoratissimo Franz Joseph che nei film ci appare come profondamente devoto alla moglie, nella realtà non aveva poi molta comprensione per la sua giovane sposa e per le sue esigenze. Sissi si allontanò da lui anche fornendogli un’amante, un’attrice di teatro di nome Katharina Schratt, per evitare sensi di colpa per averlo abbandonato. Sissi viaggiò soprattutto a bordo di una carrozza che poteva agganciarsi ai treni, una vettura al cui interno era stato ricostruito un ambiente nobile, una specie di lussuosa residenza circolante. Questa carrozza divenne una leggenda che catturò la curiosità dei residenti dei numerosi paesi europei che Sissi visitò. I suoi viaggi furono sulla bocca di tutti soprattutto per l’audacia dell’imperatrice che non si spaventò davanti a niente, davanti a nessuna difficoltà.

Sissi andrà in Grecia, Italia, Inghilterra, Francia, Germania, Portogallo, Irlanda..., ovunque il suo cuore venisse richiamato da un qualche oscuro spirito che l’attirava inconsapevolmente (?) a sé. Sempre Sissi fu mossa da uno strano sentimento che le agitava lo stomaco. Odiava Vienna e il cerimoniale di corte spagnolo, ma rimase sempre innamorata di suo marito anche quando gli procurò un’altra donna con cui distrarsi durante la sua assenza diventata abituale.

A Ginevra, sulla banchina, mentre aspettava di imbarcarsi sul lago, Sissi fu colpita a morte da Luigi Lucheni, anarchico italiano di venticinque anni. Si accorse di esser stata ferita solo qualche ora dopo, ma ormai era troppo tardi. Sissi morì, ironicamente e tragicamente a causa di quel titolo che rappresentava il suo paese e la vita che odiava e dalla quale aveva sempre cercato di fuggire.

VIAGGI

19 dicembre 2011 ore 20:35 segnala


Fin dal giorno in cui Sissi mise piede a Vienna, si sentì soffocare dagli obblighi e dall’iprocrita apparenza. Era ancora adolescente quando sposò Franz Joseph e divenne imperatrice, il suo disagio non dovrebbe oggi sorprendere. Man mano che gli anni passavano, la sua vita divenne un inferno sia a causa della suocera che la tormentava (ed è vero, come nei film) sia a causa della pesante vita che l’obbligava a prestarsi e prestare la propria immagine per “le apparenze della casa imperiale d’Austria”, a voler citare una frase del secondo film di Marischka. Sissi comprende ben presto di poter essere ambasciatrice di pace e di unione in Ungheria, un paese alquanto problematico dell’Impero. Decise di partire, di allontanarsi da Vienna per ricostruire i rapporti fra l’intellighenzia ungherese e la corte imperiale e riscuote un successo incredibile. È questo il primo di una lunga serie di viaggi, il punto di partenza della sua nuova vita lontano dalla corte di Vienna. Viaggiare per lei avrebbe significato fuggire da Vienna, trovare un altrove, un luogo dove essere felice e in pace e ciò oggi ci appare come un paradosso perché come poteva Sissi trovare pace peregrinando di regno in regno?




VIAGGI

19 dicembre 2011 ore 20:34 segnala
Ciò che pochi conoscono è l’amore spasmodico che Sissi nutrì per il viaggio e che la portò, negli ultimi anni della sua vita, a viaggiare in lungo e in largo per l’Europa, che non la riportò più a casa e che le fece incontrare la morte per mano di un anarchico italiano in Svizzera.

Nell’estate del 2000 fu allestita nel castello di Miramare a Trieste – residenza estiva del cognato di Sissi - una straordinaria mostra temporanea dal titolo “Sissi, l’impossibile altrove”. Un titolo emblematico e misterioso. La mostra presentava un percorso fisico e spirituale attraverso l’Europa che Sissi aveva affrontato con gioia e un profondo senso di liberazione e di aspettativa negli anni seguenti la morte di suo figlio. Era fuggita da Vienna, dalla corte e dal marito per cercare pace altrove. Ecco l’altrove.

SISSI IMPERATRICE

19 dicembre 2011 ore 20:29 segnala
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« IMMAGINE: http://images3.cinema.de/imedia/6127/1786127,pbyPOzKF1bbl1yEeWHHLjnkNtwpu5ijKFnJBfUKG3pe3Y+UTbf09pMQVc4mLR42ksrrwE7ue9otRmR433VrFjQ==.jpg »
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19/12/2011 20:29:14
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VIAGGI

19 dicembre 2011 ore 20:21 segnala




Della duchessa di Baviera, poi imperatrice d’Austria e infine regina d’Ungheria nota con il nomigliolo di Sissi o Sisi (pare che fosse questo il vero soprannome dell’imperatrice), conosciamo una biografia piuttosto romanzata grazie al ciclo dei tre film, famosissimi, di Ernst Marischka degli anni Cinquanta del Novecento con la splendida e fresca Romi Schneider che per tutta la vita - suo malgrado - sarà l’imperatrice Sissi nel cuore dei suoi ammiratori. La Sissi dei film appare come un personaggio passionale e poetico, ribelle e anticonformista. Ciò è vero solo in parte poiché i film non analizzano dal punto di vista psicologico la figura di questa donna tormentata fino all’eccesso ed estremamente a disagio nel suo ruolo a corte. Forse ciò è dovuto al fatto che, per gli austriaci e gli ungheresi, Sissi ha sempre rappresentato un mito incontrastato, la protagonista assoluta di una storia leggendaria dai mille risvolti, che la maggior parte delle biografie moderne e contemporanee tende invece a sottolineare impietosamente.
.

Conosciamo il suo fidanzamento – non voluto dalle rispettive madri – con suo cugino di primo grado, l’imperatore Franz Josef; conosciamo il rapporto ostile con la suocera-zia che le rese sempre la vita un inferno; conosciamo la malattia - una forma acuta di tubercolosi – che fornì il motivo (o la scusa?) a rifugiarsi in luoghi dalla temperatura più mite; conosciamo la tragica fine di suo figlio Rodolfo che morì suicida dopo aver ucciso la sua amante nel casino di caccia del Mayerling. Per ovvie ragioni – perché Sissi rimane pur sempre un mito - i film non parlano della sua maniacale ed estenuante cura per l’aspetto fisico, in particolare il corpo che la fece ammalare di anoressia. Non si conosce neanche la verità sul rapporto fra sua madre e suo padre che nei film appaiono gli innamorati che nella realtà non sono mai stati. Insomma, i film del famoso ciclo di Sissi hanno trasformato la vita di una donna problematica, forse malata e, per alcuni versi, sfortunata in un romanzo d’amore e d’avventure.
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Della duchessa di Baviera, poi imperatrice d’Austria e infine regina d’Ungheria nota con il nomigliolo di Sissi o Sisi (pare che fosse questo il vero soprannome dell’imperatrice), conosciamo una...
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19/12/2011 20:21:38
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SISSI IMPERATRICE

19 dicembre 2011 ore 19:45 segnala
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Elisabetta Amalia Eugenia (detta Sissi) nacque il 24 dicembre 1837 a Monaco di Baviera, quarta dei dieci figli del duca Massimiliano Giuseppe ( detto Max) e di Ludovica di Wittelsbach, figlia del Re...
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19/12/2011 19:45:05
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