Bindu

07 ottobre 2012 ore 13:40 segnala
Tra le mie braccia
ti parlo dei misteri,
e tu fingi di non sapere
per svelarli alla gente del mondo.
Sono un cadavere senza di te,
ti bacio i piedi e mi benedici sotto la luna,
dalla sua punta gocciola il dolce soma,
la goccia che attraversa il fuoco senza bruciare,tocca il cuore intatta e lo inonda.
Quando siamo partiti stillava una lacrima,un dolore che è durato il tempo di scivolarti sul sorriso,
l'ho raccolta dalle tue labbra e come un bambino ho succhiato le dita
il dolce soma sulla punta della lingua,si mischiava al sale e in questa alchimia ogni dualità scomparve.
"Siamo" a Casa.
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Tra le mie braccia ti parlo dei misteri, e tu fingi di non sapere per svelarli alla gente del mondo. Sono un cadavere senza di te, ti bacio i piedi e mi benedici sotto la luna, dalla sua punta gocciola il dolce soma, la goccia che attraversa il fuoco senza bruciare,tocca il cuore intatta e lo...
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Flusso e riflusso

01 ottobre 2012 ore 23:26 segnala
Ho raccolto rami secchi e conchiglie vuote,
che il respiro del mare ha abbandonato sulla mia riva.
Ora riposo e mi scaldo e dono collane a chi viene a sedersi intorno al fuoco,per ascoltare il respiro del mare.
Costruiremo collane con conchiglie di ogni riva,alla luce di occhi veri e del fuoco
che avrà di che bruciare,
come una stella.
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Ho raccolto rami secchi e conchiglie vuote, che il respiro del mare ha abbandonato sulla mia riva. Ora riposo e mi scaldo e dono collane a chi viene a sedersi intorno al fuoco,per ascoltare il respiro del mare. Costruiremo collane con conchiglie di ogni riva,alla luce di occhi veri e del fuoco che...
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La pietra .Jung

29 settembre 2012 ore 11:15 segnala
Sono orfano,solo,ma vengo trovato ovunque.Sono uno,ma ho sempre di fronte il mio opposto.Sono insieme giovane e vecchio,non ho ne padre ne madre,per questo devono trarmi dal profondo come un pesce,per questo cado dal cielo come una pietra bianca.Vago per boschi e monti,ma sono celata nell'intimo dell'uomo,per tutti sono mortale,eppure il mutare dei tempi non mi tocca.Qui sta la comune pietra il cui prezzo è assai modesto,quanto piu è disprezzata dagli stolti,tanto piu è amata dai saggi.Il tempo è un fanciullo che gioca a dadi,questo è Telosforo (colui che porta a buon fine),che percorre le oscure regioni del cosmo e dal profondo risplende come una stella e indica la via alle porte del sole e alla terra dei sogni.
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Sono orfano,solo,ma vengo trovato ovunque.Sono uno,ma ho sempre di fronte il mio opposto.Sono insieme giovane e vecchio,non ho ne padre ne madre,per questo devono trarmi dal profondo come un pesce,per questo cado dal cielo come una pietra bianca.Vago per boschi e monti,ma sono celata nell'intimo...
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Lo stupratore è frigido J. Fò

20 settembre 2012 ore 18:32 segnala
Chi usa la sopraffazione perde la capacità di sentire il piacere.

L’idea centrale del sistema di valori dominante è che la vita sia competizione. C’è chi vince e c’è chi perde. Tu hai una mela, io ti rompo la testa e mi mangio la mela. Io ho vinto e tu hai perso. Io provo piacere e tu no.
Questo concetto è talmente radicato nella forma del nostro pensiero che è difficile immaginare che sia un’idea falsa.
Mi sono trovato a parlare con molte donne che hanno subito violenza e mi sono reso conto che una parte della loro sofferenza dipende proprio dal pensiero di essere state usate da una persona che ha goduto del loro dolore e della loro umiliazione ed è difficilissimo mettere in discussione questa convinzione.
Nel 1995 un gruppo di ricercatori italiani diretti da Giacomo Rizzolatti ha completato una ricerca che cambia l’dea stessa del piacere.
Gli studiosi stavano monitorando quel che succede nel cervello di una scimmia che mangia una banana. Durante una pausa un ricercatore resta da solo in una stanza con una scimmia. Quando la squadra torna, uno scienziato chiede: “Qualcuno ha dato una banana alla scimmia?”
Il ricercatore che era restato con la scimmia dice: “No, la banana l’ho mangiata io.”
Si scopre così che esistono dei neuroni a specchio che si attivano quando la scimmia vede mangiare una banana, nelle stesse zone del cervello che si attivano se la banana la mangia lei. E questi neuroni fanno provare alla scimmia lo stesso piacere che prova quando è lei che gusta la banana.
Poi scoprono che noi ci distinguiamo dagli altri animali anche per una capacità molto maggiore di sentire il piacere degli altri. L’essere umano è l’animale più empatico del mondo.
Ma la scoperta dei neuroni a specchio ha un’altra implicazione: se vedo una persona piangere si attivano le stesse zone del mio cervello di quando piango io.
Per usare violenza si deve spegnere la sensibilità.
Chi riesce a non soffrire per il dolore che infligge è altresì incapace di godere del piacere altrui. E alla fin fine diventerà insensibile a qualunque forma di piacere.
Quindi la violenza uccide la capacità di provare piacere.
E se parliamo dello stupro in particolare non solo lo stupratore non sperimenta il piacere della reciprocità ma non può neppure sentire il piacere fisico.
Ma questa realtà è difficile da cogliere a causa di un’altra censura.
Si pensa comunemente che solo le donne possano essere frigide. Il maschio, se raggiunge l’eiaculazione, gode sempre. Invece il maschio può avere anche un’eiaculazione “meccanica”, senza orgasmo. È un’informazione che non trovi sulla maggioranza dei testi di educazione sessuale ma la trovi però sui dizionari medici: ADENIA.
Altresì è poco diffusa la conoscenza del fatto che la percezione aumenta o diminuisce a secondo delle situazioni.
A volte ci capita di sentire il battito del nostro cuore. Succede se siamo particolarmente rilassati. Nei momenti di stress, invece, i sensi si chiudono: se una tigre ti rincorre non ti serve sprecare energia ascoltando il profumo dei fiori. Metti le percezioni al minimo, quel tanto che basta per distinguere gli ostacoli e usi tutta la forza che hai per correre.
Ora è evidente che lo stupratore è in uno stato di altissimo stress.
Quindi la sua sensibilità verso il piacere fisico sta a zero. Le sensazioni fisiche non le sente proprio.
La sua è solo una masturbazione mentale. Lo stress estremo attiva la secrezione di una serie di sostanze chimiche che sono delle droghe analoghe agli oppiacei, alle anfetamine e alla cocaina, solo che le produciamo noi stessi.
Gli studi sui reduci di guerra che tornati in patria non riescono a smettere di praticare la violenza, hanno dimostrato che si tratta di veri e propri tossicomani, sono dipendenti dalle sostanze chimiche che il cervello produce nelle situazioni di pericolo estremo.
Ma possiamo chiamare piacere il flash di chi si fa un buco?
Io credo che il piacere sia quella cosa meravigliosa che ti dà uno stato di appagamento, di quiete, di leggerezza.
Dopo aver fatto l’amore sono allegro, fantasioso, sento una sensazione di intimità, solidarietà, amore. È un piacere estatico che mi riempie e corona in modo sublime il piacere orgasmico che ha rigenerato il mio corpo e la mia anima.
Queste cose un violento non le sentirà mai in tutta la sua vita perché ha incenerito la parte del cervello che è in grado di percepirle.
E non a caso gli antichi romani, che si drogavano con lo stress della guerra, quando non erano a combattere organizzavano massacri di massa al Colosseo, per aver così la loro dose di droga autoprodotta da stress. E del rapporto sessuale dicevano che dopo c’è la tristezza post coitum.
Non potevano capire che la tristezza dopo aver fatto l’amore la provi solo se non hai raggiunto un reale piacere.

Nel prossimo articolo parlerò del fatto che gli avari pessimisti muoiono come mosche.
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Chi usa la sopraffazione perde la capacità di sentire il piacere. L’idea centrale del sistema di valori dominante è che la vita sia competizione. C’è chi vince e c’è chi perde. Tu hai una mela, io ti rompo la testa e mi mangio la mela. Io ho vinto e tu hai perso. Io provo piacere e tu no. Questo...
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Da un ponte sull'eternità. Bach

17 giugno 2012 ore 10:59 segnala
Si pensa, talvolta,che di draghi non ce n'è più neanche uno.E neppure di prodi cavalieri.E neppur l'ombra di una principessa che vaghi per foreste misteriose,incantando col suo sorriso cerbiatti e farfalle.
Pensiamo talvolta,che la nostra sia un'età senza piu frontiere,senza piu avventure.Il destino è aldilà dell'orrizonte; quelle ombre che passavano al galoppo,rilucenti,si sono ormai dileguate.
Che bello sbagliarsi! principesse e cavalieri,incantesimi e draghi,avventura e mistero...non solo sono qui pure adesso,ma son tutto quello che c'è e c'è sempre stato!
Nel nostro secolo ,hanno mutato d'abiti,s'intende.I draghi indossano uniformi oggi,vanno in giro in assetto da guerra,in tenuta da pronto intervento.I demoni della società,stridendo,piombano su di noi se solleviamo gli occhi da terra,se ci azzardiamo a voltare a destra laddove ci hanno ordinato di girare a sinistra.Talmente false si son fatte le false apparenze che principesse e cavalieri possono celarsi gli uni alle altre,possono perfino celarsi persino a se medesimi.
E tuttavia maestri di realtà vengono ancora a noi,in sogno,a dirci che non abbiamo giammai perduto lo scudo che occorre contro i draghi,che sta in noi cambiare il mondo come ci pare e piace.. L'INTUITO NON MENTISCE ALLORCHE' CI BISBIGLIA: NON SEI POLVERE,TU SEI MAGIA!
R.Bach
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Si pensa, talvolta,che di draghi non ce n'è più neanche uno.E neppure di prodi cavalieri.E neppur l'ombra di una principessa che vaghi per foreste misteriose,incantando col suo sorriso cerbiatti e farfalle. Pensiamo talvolta,che la nostra sia un'età senza piu frontiere,senza piu avventure.Il...
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Il sogno

27 maggio 2012 ore 15:52 segnala
Jhamir viveva al Cairo e da un pò di tempo faceva sempre lo stesso sogno.Sognava un uomo tutto bagnato, che si toglieva una moneta dalla bocca ,e gli diceva "Jhamir, tu devi andare a Teheran,la troverai un tesoro!".Passarono dei mesi il sogno non cessò,allora Jhamir si decise, prese su un fagotto e partì per Teheran.Arrivato a Teheran si fermò nel mercato della piazza principale e proprio in quel momento una banda di predoni assalì il mercato,rapinarono tutti e scapparono lasciando tre o quattro morti in giro.Quando la polizia arrivò,la gente èra sparita trovarono Jhamir, li da solo come un fesso, in mezzo alla piazza e lo arrestarono , lo imprigionarono,lo torturarono e gli fecero perdere venti chili, èra ridotto molto male.Finchè un giorno il commissario si decise finalmente a interogarlo. "E'colpa del sogno se sono qui!"rispose Jhamir,il commissario allora gli disse, " Ma tu non devi dare retta ai sogni,i sogni sono una puttanata! pensa che io sogno sempre una meridiana e al di là della meridiana una siepe,dietro la siepe un pozzo e dietro il pozzo un tesoro...ma lasciamo stare i sogni, adesso mangerai ti rimetterai in sesto e potrai tornartene a casa, ti vedo proprio messo male!!". Dopo una settimana Jhamir arrivò a casa, passò la meridiana, passò il cespuglio e dietro il pozzo, trovò il tesoro....
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Jhamir viveva al Cairo e da un pò di tempo faceva sempre lo stesso sogno.Sognava un uomo tutto bagnato, che si toglieva una moneta dalla bocca ,e gli diceva "Jhamir, tu devi andare a Teheran,la troverai un tesoro!".Passarono dei mesi il sogno non cessò,allora Jhamir si decise, prese su un fagotto e...
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Figli - Kahlil Gibran

04 maggio 2012 ore 23:03 segnala
I tuoi figli
non sono figli tuoi,
sono i figli e le figlie della Vita stessa.
Tu li metti al mondo
ma non li crei.
Sono vicini a te
ma non sono cosa tua.
Puoi dar loro tutto il tuo amore
non le tue idee.
Perché essi hanno le proprie idee.
Puoi dar dimora al loro corpo
non alla loro anima.
Perché la loro anima abita nella casa dell’avvenire
dove a te non è permesso di entrare neppure col sogno.
Puoi cercare di somigliare loro
ma non volere che somiglino a te,
perché la vita non ritorna indietro
e non si ferma a ieri.
Tu sei l’arco che lancia i figli verso il domani.
Kahlil Gibram
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I tuoi figli non sono figli tuoi, sono i figli e le figlie della Vita stessa. Tu li metti al mondo ma non li crei. Sono vicini a te ma non sono cosa tua. Puoi dar loro tutto il tuo amore non le tue idee. Perché essi hanno le proprie idee. Puoi dar dimora al loro corpo non alla loro anima. Perché la...
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Teoria sulle tette (anche)

20 aprile 2012 ore 21:13 segnala
Secondo questa teoria , siamo diventati eretti grazie ,al mare e per buona parte, alle "donne del mare". .Sembra che per diffendere la prole dai predatori abbiamo vissuto gran parte della nostra esistenza immersi fino al collo nel mare.A forza di tenderci per tenere la testa fuori dall'acqua e toccare il fondo,ci sian dati una bella raddrizzata!! . L'acqua èra essenziale contro i predatori.era la salvezza, non ti seguivano oltre,èra un periodaccio! ( Da far rimpiangere anche il governo Monti ),chi sa com'erano grossi e affamati i predatori e che schegge,mentre noi eravamo dei macachi appena scesi dal pero, con la velocità di un bradipo.Insomma per salvarci letterelalmente il culo ed evolvere,siamo andati ad abitare in parecchi in riva al mare.Il maschio al contrario della femmina, stava per periodi piu brevi a mollo, èra sempre in giro per la spiaggia e naturalmente piu che altro si ocupava e aveva la passione per la pesca e per questo motivo che anche adesso gli uomini sono pelosi,mentre per le donne no, avere il pelo nel mare, èra diventato inutile e dannoso. Insomma in quel periodo l'unica sfiga erano gli squali. Si sa noi possiamo immergerci e nascere nell'acqua, siamo gli unici mammiferi terrestri che possono chiudere ermeticamente le labbra, e chiudere un sifone che abbiamo nel naso ( siamo ganzi!) e tutto questo grazie all'avvento delle tette,che si sono alzate sopra il livello del mare. La forma del seno e la sua morbidezza si addatta perfettamente alla bocca del neonato e viceversa e questo èra utile affinche i neonati non si bevessero tutto l'oceano......Ed è così che ci siamo alzati verso il cielo e perchè le donne hanno le tette.
Teoria di H.Morgan.
Altre teorie?
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Secondo questa teoria , siamo diventati eretti grazie ,al mare e per buona parte, alle "donne del mare". .Sembra che per diffendere la prole dai predatori abbiamo vissuto gran parte della nostra esistenza immersi fino al collo nel mare.A forza di tenderci per tenere la testa fuori dall'acqua e...
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Oltre l'orizzonte

12 aprile 2012 ore 14:49 segnala
Ho sempre immaginato che là,oltrepassato l'orizzonte,
dove nessuno torna a raccontarti niente,
di nuovi mondi e di isole pacifiche,
ci siano solo barche vuote abbandonate alla deriva,
di un sonno senza sogni.
Tu così piccola,appena tornata, che non soffri dell'amnesia dei grandi e sei anima, e sai ancora di mare.
Mi hai insegnato.......
Che barche leggere come foglie,senza cianfrusaglie,
approdano sulle rive nuove, della nostra rinascita.
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Ho sempre immaginato che là,oltrepassato l'orizzonte, dove nessuno torna a raccontarti niente, di nuovi mondi e di isole pacifiche, ci siano solo barche vuote abbandonate alla deriva, di un sonno senza sogni. Tu così piccola,appena tornata, che non soffri dell'amnesia dei grandi e sei anima, e sai...
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12/04/2012 14:49:35
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