Sguardi

01 settembre 2010 ore 13:55 segnala
Toc toc. Dalla porta arriva il suono di una persona che bussa. Nonostante il frastuono provocato da elettrodomestici e dalla musica costantemente accesi, lei riesce comunque a farsi attirare da questo richiamo quasi impercettibile. "Chi è?" 
"Sono io!" risponde l'uomo aldilà. Lei apre la porta, lentamente e con fatica per via delle stampelle. Nel momento in cui lo vede sul ciglio della porta rimane pietrifica per qualche istante; non si ricordava fosse così...
"ehm... Alla buon'ora, ti aspettavo alle 3 e mezza! Sai che ore sono?!" 
"Si sono in ritardo, lo so! Ma che ci posso fare se questa città è così dannatamente caotica!" 
"Dai pure la colpa al caos cittadino. Sai che è così, potevi partire prima no?!" ribatte lei sorridendo. Lo accompagna dall'ampio e luminoso ingresso fino alla cucina, grande ma estremamente disordinata. Lui appoggia sul tavolo i sacchetti della spesa appena fatta "allora cosa vuoi che faccia?"
"C'è da tagliare i salumi e metterli sul vassoio, poi mi devi aiutare a mettere a posto in camera per... ma che fai?" stupita e divertita osserva il suo migliore amico brandire il salame con fare provocatorio. "Hai mai provato il salame?" risponde lui ridacchiando mentre riceve una colpetto sulla testa.
"dai non fare lo stupido, dobbiamo muoverci, gli altri arriveranno tra poco più di un ora  e mi piacerebbe che trovassero in ordine!"
"Come vuoi grancapo!... come va il ginocchio?"
"eh... devo fare un sacco di fisioterapia e devo tenere queste maledette stampelle ancora per un bel po'!"
"Mi spiace, resisti ancora un pochino e poi vedrai che andrà meglio!" Dopo qualche minuto di insolito silenzio tra i due lui finisce di tagliare i salumi e di preparare tutti i vassoi con gli antipasti.
"et voilat! cosa vuole che faccia per lei, mia cara infortunata?"
"mi aiuti a rifare il letto?"
"potrei pensare che vuoi portarmi in camera da letto per violentarmi!" dice lui scherzando
"Smettila di fare il cretino... non fai ridere!"
"va bene, andiamo!"
Mentre si dirigono verso la camera da letto entrambi percepiscono che c'è qualcosa di diverso nell'aria, che molto probabilmente è cambiato qualcosa tra loro due. Lei arrossisce lui se ne accorge ma non dice nulla; non vuole assolutamente metterla in difficoltà! Durante questi minuti di silenzio i due si scambiano una serie interminabile di sguardi decisamente molto eloquenti. 
Lei è sempre stata una ragazza molto timida, basta un incrocio di sguardi e il suo viso prende immediatamente una colorazione purpurea.
Lui, improvvisamente, si avvicina a lei, la guarda negli occhi senza dire nulla. Lei cerca di distogliere lo sguardo, sente il suo cuore battere all'impazzata. Sente le sue mani accarezzarle il viso mentre le sussurra all'orecchio "Sei bellissima quando diventi rossa". Carlotta lascia cadere le stampelle rimanendo aggrappata a lui per non cadere; si rende conto di averlo sempre amato e che tutte le sue relazioni passate sono terminate perchè in realtà aveva bisogno di lui.
Stefano la aiuta a sedersi sul letto; rimane in piedi. "Sarei dovuto essere con te il giorno dell'incidente e invece ti ho lasciato andare da sola. Scusami!"
Lei abbassa lo sguardo per qualche secondo, trovando la forza per guardarlo dritto negli occhi "Non è stata colpa tua!" 
Carlotta lo tira a se per la maglietta. Lo bacia.
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Toc toc. Dalla porta arriva il suono di una persona che bussa. Nonostante il frastuono provocato da elettrodomestici e dalla musica costantemente accesi, lei riesce comunque a farsi attirare da questo richiamo quasi impercettibile. "Chi è?" "Sono io!" risponde l'uomo aldilà. Lei apre la porta,... (continua)
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01/09/2010 13:55:59
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Papà

09 maggio 2010 ore 17:47 segnala
Eccomi qua, di nuovo,
davanti ad un computer, come al solito
non faccio assolutamente nulla ed il fatto che io stia davanti ad esso
non
richiede che io faccia qualcosa.

Penso.

A cosa? A tutto, a come la
mia vita nel giro di un mese sia
cambiata completamente. Di come lui sia cambiato, non è più quello che
era una
volta, quello che mi portava a prendere il gelato, quello che mi portava
in
moto anche dopo una giornata di lavoro, quello che rompeva per ogni
minima cosa
per il mio bene. Ora non ti sento più, e ti vedo ancora meno… Mi
manchi!!!

E piango perché non sei più
con me. Tu non sai quanto mi fai
male tutte le volte che ti vedo andare via, perché non so ma quando ti
vedrò di
nuovo… Io ti voglio bene nonostante tutto quello che ci hai fatto!