
Con il sì definitivo arrivato dall'Assemblea di Parigi, dal 26 aprile 2013 in Francia gli omosessuali potranno sposarsi e chiedere l'adozione di un bambino.
Sull'opportunità di dare in adozione bimbi a coppie gay, si levano voci autorevoli, sia a favore sia contro.
L’Associazione Italiana di Psicologia si è espressa a favore, affermando che non sono né il numero né il genere dei genitori a garantire di per sé le condizioni di sviluppo migliori per i bambini, bensì la loro capacità di assumere questi ruoli e le responsabilità educative che ne derivano.
Lo stesso orientamento ha l’American Psychoanalytic Association: “E’ nell’interesse del bambino sviluppare un attaccamento verso genitori coinvolti, competenti e capaci di cure. La valutazione di queste qualità genitoriali dovrebbe essere determinata senza pregiudizi rispetto all’orientamento sessuale”.
L’American Academy of Pediatrics che rappresenta il 99,9% dei professionisti statunitensi, è a sostegno delle famiglie omogenitoriali.
Dal lato opposto, decise sono le prese di posizione degli esperti del settore, soprattutto cattolici, circa l’adozione per persone dello stesso sesso: questi professionisti affermano di concentrarsi sul benessere del bambino, invece che sul diritto alla genitorialità della coppie omosessuali, escluse dalla natura stessa alla procreazione.
In USA, da una ricerca condotta da Mark Regnerus, professore di Sociologia presso l’Università di Austin, emergerebbe che quanti sono cresciuti in famiglie omosessuali sono dalle 25 alle 40 volte più svantaggiati dei loro coetanei cresciuti in famiglie normali. I primi, infatti, sono risultati tre volte più soggetti alla disoccupazione (solo il 26 per cento dei ragazzi cresciuti all’interno delle coppie omosessuali ha un lavoro fisso contro il 60 per cento della media); quattro volte più soggetti a ricevere assistenza pubblica; e sono molto più inclini ad essere arrestati, a dichiararsi colpevoli di atti criminali, a drogarsi, a pensare al suicidio.
E voi, che ne pensate?
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