Che Stato è?

11 giugno 2013 ore 19:08 segnala


Già...che Stato è il nostro?
Uno Stato di Diritto?
Uno Stato Sociale?
Uno Stato di Polizia?
O uno Stato che dello Stato non ha nulla, se non solo una mera parvenza?

Sono domande che già mi ponevo da tempo, e che ora, dopo la sentenza del caso Stefano Cucchi, riemergono con voce ancora più forte.
Si perchè una sentenza scandalosa e vergognosa come quella di qualche giorno fa, in cui i fatti vengono non solo contestati ma quasi sconfessati e rivoltati, come se il povero Stefano non avesse subìto un vero e massacrante pestaggio in carcere ma si fosse fatto tutto da sè, con la conseguente assoluzione di tutti gli agenti della Polizia Penitenziaria e l'incredibile condanna dei soli i medici (neanche gli infermieri) e per omicidio semplicemente colposo (e non doloso), pone queste e tante altre domande miei cari amici...

Fermiamoci un attimo.
Un semplice esempio...

Art. 3

"Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali".


Pari dignità sociale?
Uguali davanti la legge?
Senza alcuna distinzione?
Senza considerare le condizioni personali e sociali?


I casi sono due...

O mi sbaglio, ed erroneamente non ho preso il dettato costituzionale del nostro paese...
O, purtroppo, c'è da prendere atto di una distanza immensa, quasi siderale, tra il dettato e l'applicato.

Ancora una volta, tra la Carta Costituzionale intesa come mero documento, come legge fondamentale dello Stato italiano, e la reale portata dei suoi 139 articoli (5 abrogati), la loro cioè reale applicazione nella vita concreta di ogni giorno.
Tra "Stato di Diritto", quale il nostro Paese si professa storicamente di essere, sancendo diritti e doveri dei suoi cittadini, tutti sulla carta uguali davanti la legge, e "Stato Sociale", volto a realizzare nel concreto l'uguaglianza, fornendo e garantendo diritti e servizi sociali.
Tra parole, di cui i libri di scuola e gli almanacchi son pieni, e fatti, che invece sono tanto più rari quanto più importanti...

Come si fa, ancora, a credere in questo Stato?
A sperare in questo Stato?
Ad avere fiducia in questo Stato?

Che Stato è quello che amministra una giustizia a modo proprio, mandando in carcere innocenti, non comminando le adeguate pene ai colpevoli, facendo uscire per scadenza dei termini i peggiori killer mafiosi, sconvolgendo a proprio piacimento gli iter processuali, facendo aspettare anche decenni per una semplice sentenza civile?
Che Stato è quello che lascia inermi i suoi servitori contro la criminalità organizzata, permettendo che saltino in aria come pupazzi senza far nulla perchè divenuti scomodi e pericolosi?
Che Stato è quello che tutela sempre i più forti, le toghe, le uniformi, le caste, i potenti, che permette di sedere in Parlamento a gente pluricondannata, che vede innocenti esasperati togliersi la vita come oggi, sul balcone di un municipio, davanti a tutti, per mancanza di lavoro e senza che nessuno li ascolti???


No, mi spiace...ma io non credo più nè spero più in questo Stato.
Perchè i fatti mi hanno dimostrato, con amarezza, che lo Stato non c'è, o se c'è, non è tra noi, gente comune...
E la Giustizia somma è solo un puro ideale Platonico.
Qui vige solo la legge del più forte...


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11/06/2013 19:08:07
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Commenti

  1. malenaRM 11 giugno 2013 ore 19:25
    Ombro caro, nemmeno quella vige, perché abbiamo dei "forti" random, occasionali, privi dello spessore - se vuoi crudele- che una forza deve avere.
    C'è da dire che lo Stato esprime - o dovrebbe farlo - il popolo che ne elegge i rappresentanti.
    Ed è (siamo) un popolo debole, che diserta le urne, che è preda di innamoramenti incostanti per personaggi improbabili: un popolo che ha eletto per decenni ladri ed incapaci, corrotti e dilettanti.
    E' lo Stato che ci siamo meritati, Ombro.
    Purtroppo.
  2. Odirke 11 giugno 2013 ore 20:28
    Concordo con Malena. Lo Stato non è una forma aliena venuta dallo Spazio. Lo Stato siamo Noi. Un mostro che abbiamo creato Noi.
    Cosa ci dobbiamo aspettare?

    Semper Fidelis
  3. dealma 12 giugno 2013 ore 07:39
    Negli ultimi decenni abbiamo assistito a un lento smantellamento culturale dei concetti di Stato, politica, partecipazione, diritto, impegno. Sostituiti da quelli di veline, gabibbo, bunga-bunga, privilegi, casta, qualunquismo (!) e cag..ate varie.
    Uno Stato è costruito sulla cultura del suo popolo, ma se un popolo viene cresciuto a sub-cultura, quello che se ne avrà sarà quello a cui assistiamo oggi.
    Colpa dei cittadini? Colpa dei politici? Colpa del potere?
    So solo che solo quando si arriverà alla disperazione, ovvero alla misura per cui non si ha più veramente nulla da perdere, si potrà assistere a una rivoluzione in senso opposto.
  4. antioco1 13 giugno 2013 ore 15:26
    molto chiaaro qullo che hai scritto , Ombro io da molto non credo , che il nostro stato , e la nostra giustizia , sia uguale per tutti, grazie di averlo , ricordato , ciao a tutti
  5. ClarissaDalloway 14 giugno 2013 ore 18:44
    Già, ha ragione Dealma quando dice che il pericolo in agguato è una rivoluzione in senso opposto, io credo in senso autoritario. Anche se non credo ci possa essere una rivoluzione, nel significato comunemente inteso, in Italia.
    Anzi, credo che un certo andazzo di cose sia dovuto anche al fatto che in Italia non ci siam mai stata una vera e propria rivoluzione: questo ha fatto sì che noi si abbia poco senso della Nazione e scarso senso della res pubblica.
    La sentenza Cucchi è semplicemente vergognosa. Io mi chiedo se quei giudici abbiano una coscienza...
  6. il.soleamezzanotte 19 giugno 2013 ore 22:19
    si pure io sono d'accordo...art. 1 "l'italia è una repubblica fondata sul lavoro"...ahahahahhh....quale lavoro??!!!....popolo di mazzettari....
  7. rigalizius 26 giugno 2013 ore 20:44
    Uno stato di allucinazione..
    Buona serata
  8. ombromanto05 24 luglio 2013 ore 13:16
    Grazie a tutti per gli interventi :)))
  9. ipazia.ga 25 agosto 2013 ore 22:52
    LO Stato è il potere approvato e voluto dai suoi cittadini. E' un potere che non riconosce il reato di tortura, per es., così che non possa essere mai contestato. Nella pontificia repubblica italiota la tortura non esiste, esiste invece, da pochi giorni, in S.C.V. ( che sono supesperti, loro).
    Quello Stato lo costruiamo noi, ciascuno di noi, con le nostre furbizie, i compromessi quotidiami, le viltà, l'egoismo per cui giriamo la testa dall'altra parte che tantonon riguarda me ( senza pensare...questa volta).
    E' la stupidità che raggiunge il suo apice nell'egoismo. Per cui oggi è morto l'homo sapiens, sostituito dal furbissimus.
    Solo che poi, non possiamo ingannarci, illudendoci di risolvere la nostra stupidità, incolpando un nome astratto: Stato.
  10. patty1953 26 settembre 2013 ore 12:51
    Lo stato siamo noi, questo io ho smpre pensato visto che dovremmo vivere in una democrazia, ma se nessuno insegnagna questo concetto e vediamo lo stato solo come un nemico da combattere o un avversario da fottere, allora lo stato non esiste, esistono solo i furbetti di turno che mangiano allegramente nel piatto. Io penso che davvero ci vorrebbe una rivoluzione, ma non con le armi, una rivoluzione di idee e di cuori, ma tanto si sa che io sono una sognatrice.
  11. IO.cipensodomani 15 novembre 2013 ore 20:47
    lo stato siamo noi?
    tremo per la ragion di stato .....tremo ....

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