IL TEMPO SOSPESO

10 marzo 2015 ore 12:37 segnala
Il tempo sospeso è quello che non ti aspetti.
Una porta che si apre d’incanto nella frenesia dei giorni e spalanca un giardino nascosto che non pensavamo di avere a portata di anima.
Un appuntamento mancato, un treno in ritardo, una riunione che slitta:
le occasioni in cui, d’improvviso, scopriamo di non avere nulla da fare.
E’ l’epifania della vita nascosta, che si manifesta in una dimensione inattesa.
Come la pacca dell'amico che ti spunta alle spalle.
Un frammento di mistero piovuto dal cielo.
Un inedito venuto a visitarci.
La mente e il cuore già predisposti alla quotidiana fatica di vivere,
si scoprono senza frontiere su cui combattere, senza fili spinati
dove lasciare qualche loro brandello.
Disarmati dall’imprevedibile sono di nuovo disposti allo stupore.
Il fischio di un treno, una vecchina sull’uscio, la scritta di un innamorato,
un pezzo di sole, diventano di nuovo la vita. E di nuovo la sentiamo.
Quasi scusandoci con lei per esserci distratti, per averla fatta scorrere nella corsia accanto. Così vicina e così lontana. Ci aspettava dietro l’angolo della monotonia, per sorprenderci al varco della meraviglia.
Quello sospeso è un tempo da favola, in cui c’è una dimora con una vecchia
soffitta e una dispensa piena di allegrezza. In cui affondare le mani bambine.
Per perdere tempo...
Per guadagnare tempo.
(V.Losito)

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Il tempo sospeso è quello che non ti aspetti. Una porta che si apre d’incanto nella frenesia dei giorni e spalanca un giardino nascosto che non pensavamo di avere a portata di anima. Un appuntamento mancato, un treno in ritardo, una riunione che slitta: le occasioni in cui, d’improvviso,...
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IL DOLORE

03 febbraio 2015 ore 11:39 segnala
A nulla valgono le parole quando la mente è chiusa in un dolore continuo.
A poco a poco la fiamma della VITA urge e allora piano, piano
si riprendono i ritmi giornalieri abituali.
Il dolore si cerca di dimenticarlo stordendoci in vari modi...
Questo per le persone che non sanno o non osano pensare che la vita continua.
Chi ha questa certezza, dovrebbe aiutare il dolore e trasformarlo in dolcezza,
in rimpianto e infine in AMORE.
Amore verso colui o colei che vi ha lasciato e desiderio di raggiungere
quella pace quando il vostro momento sarà giunto.
(Gabri, messaggio del 24/01/2015)

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A nulla valgono le parole quando la mente è chiusa in un dolore continuo. A poco a poco la fiamma della VITA urge e allora piano, piano si riprendono i ritmi giornalieri abituali. Il dolore si cerca di dimenticarlo stordendoci in vari modi... Questo per le persone che non sanno o non osano...
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QUELLO CHE CONTA

21 dicembre 2014 ore 11:37 segnala
Non rattristarti se le cose terrene non vanno come vorresti.
Tutto è concepito nella "perfezione" dell’ imperfezioni,
per i tuoi bisogni e poi ideali.
Anche se non riuscirai nell’ intento avrai provato
ed è questo che conta.
Non limitarti e accetta le avversità che la vita ti presenta
non supinamente ma facendo il possibile per cambiarla.
(messaggio del 18/12/2014, Gabri)




Quello che conta non è riuscire, superare o vincere....
quello che conta è provarci!
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Non rattristarti se le cose terrene non vanno come vorresti. Tutto è concepito nella "perfezione" dell’ imperfezioni, per i tuoi bisogni e poi ideali. Anche se non riuscirai nell’ intento avrai provato ed è questo che conta. Non limitarti e accetta le avversità che la vita ti presenta non...
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LA TERRA

10 dicembre 2014 ore 12:32 segnala
La terra è una grande pentola che ribolle.
Tutto ciò che vi buttate è un susseguirsi di azioni,
di scoperte nei vari ambiti, di atrocità in grande e
in piccola scala.
In quel pentolone vi è di tutto ed è difficile spegnere il fuoco.
Cercate di raffreddare quella brodaglia perché è indispensabile all’uomo
e all’essere che qui viene ad affrontare le sue battaglie.
Non c’è pace che tenga e così sarà per molto tempo prima che
l’uomo diventi quell’essere consapevole, capace di agire con tolleranza, intelligenza e, soprattutto, bontà.
Passeranno sul pianeta ancora generazioni e generazioni.
Ma il pentolone ribollente è necessario, indispensabile per l’uomo e anche
per l’oltre.
(messaggio giunto a Gabry il 29//11/2014)

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La terra è una grande pentola che ribolle. Tutto ciò che vi buttate è un susseguirsi di azioni, di scoperte nei vari ambiti, di atrocità in grande e in piccola scala. In quel pentolone vi è di tutto ed è difficile spegnere il fuoco. Cercate di raffreddare quella brodaglia perché è indispensabile...
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L'AMORE

20 novembre 2014 ore 11:34 segnala
L'amore è l'essenza, il motore, il fine della vita
ma.....per poter amare occorre aver appreso ad amare se stessi,
né ci si può amare senza conoscersi o senza essersi liberati
dal bisogno che spinge a cercare l'amore.
Se si ama per bisogno, per solitudine, per necessità sessuale,
per compagnia, ci si inganna, confondendo le situazioni
che ci allontanano da noi stessi e dagli altri e, prima o poi,
questo genere di " amore " è destinato al fallimento:
solo la libertà e il rispetto, l'ascolto e l'accoglienza
possono far fiorire un'emozione incipiente.
Non può esservi coartazione nell'amore, bensì desiderio
del benessere dell'altro, anche qualora questo non coincida con il nostro.
Nel dono disinteressato è la crescita del sentimento, sia esso di amicizia o di amore.
Diciamo che l'amicizia è quella forma di amore che non si aspetta un ritorno
e che, forse proprio per questo, è la manifestazione più nobile dell'amore:
sarebbe bello trasferire nell'amore di coppia l'amore dell'amico/a.
(M.Pandolfo)

Ho postato il pensiero di Michela Pandolfo perché esprime nel miglior
modo quello che io penso sull'amore.

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L'amore è l'essenza, il motore, il fine della vita ma.....per poter amare occorre aver appreso ad amare se stessi, né ci si può amare senza conoscersi o senza essersi liberati dal bisogno che spinge a cercare l'amore. Se si ama per bisogno, per solitudine, per necessità sessuale, per compagnia,...
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30 ottobre 2014 ore 10:38 segnala
Sono le ultime parole registrate in un messaggio vocale, il testamento di Reyhaneh Jabbari, 26 anni, impiccata in Iran dal regime degli ayatollah per avere ucciso l’uomo che voleva stuprarla. Il 1 aprile, una volta saputo della sua condanna a morte, aveva registrato per la madre un audio messaggio con le sue ultime volontà. Qui sotto il testo integrale della lettera pubblicato dal quotidiano l'Avvenire.



Cara Shole,
oggi ho appreso che è arrivato il mio turno di affrontare la Qisas (la legge del taglione del regime ndr). Mi sento ferita, perché non mi avevi detto che sono arrivata all’ultima pagina del libro della mia vita. Non pensi che dovrei saperlo? Non sai quanto mi vergogno per la tua tristezza. Perché non mi hai dato la possibilità di baciare la tua mano e quella di papà?

Il mondo mi ha permesso di vivere fino a 19 anni. Quella notte fatale avrei dovuto essere uccisa. Il mio corpo sarebbe stato gettato in un qualche angolo della città e, dopo qualche giorno, la polizia ti avrebbe portata all’obitorio per identificare il mio cadavere, e avresti appreso anche che ero stata stuprata. L’assassino non sarebbe mai stato trovato poiché noi non godiamo della loro ricchezza e del loro potere. E poi avresti continuato la tua vita nel dolore e nella vergogna, e un paio di anni dopo saresti morta per questa sofferenza, e sarebbe finita così.
Ma a causa di quel colpo maledetto la storia è cambiata. Il mio corpo non è stato gettato via, ma nella fossa della prigione di Evin e nelle sue celle di isolamento e ora in questo carcere-tomba di Shahr-e Ray. Ma non vacillare di fronte al destino e non ti lamentare. Sai bene che la morte non è la fine della vita.

Mi hai insegnato che veniamo al mondo per fare esperienza e per imparare una lezione, e che ogni nascita porta con sé una responsabilità. Ho imparato che a volte bisogna combattere. Mi ricordo quando mi dicesti che l’uomo che conduceva la vettura aveva protestato contro l’uomo che mi stava frustando, ma quest’ultimo ha colpito l’altro con la frusta sulla testa e sul volto, causandone alla fine la morte. Sei stata tu a insegnarmi che bisogna perseverare, anche fino alla morte, per i valori.

Ci hai insegnato andando a scuola ad essere delle signore di fronte alle liti e alle lamentele. Ti ricordi quanto hai influenzato il modo in cui ci comportiamo? La tua esperienza però è sbagliata. Quando l’incidente è avvenuto, le cose che avevo imparato non mi sono servite. Quando sono apparsa in corte, agli occhi della gente sembravo un’assassina a sangue freddo e una criminale senza scrupoli. Non ho versato lacrime, non ho supplicato nessuno. Non ho cercato di piangere fino a perdere la testa, perché confidavo nella legge.

Ma sono stata incriminata per indifferenza di fronte ad un crimine. Vedi, non ho ucciso mai nemmeno le zanzare e gettavo fuori gli scarafaggi prendendoli per le antenne. Ora sono colpevole di omicidio premeditato. Il mio trattamento degli animali è stato interpretato come un comportamento da ragazzo e il giudice non si è nemmeno preoccupato di considerate il fatto che, al tempo dell’incidente, avevo le unghie lunghe e laccate.

Quanto ero ottimista ad aspettarmi giustizia dai giudici! Il giudice non ha mai nemmeno menzionato che le mie mani non sono dure come quelle di un atleta o un pugile. E questo paese che tu mi hai insegnata ad amare non mi ha mai voluta, e nessuno mi ha appoggiata anche sotto i colpi dell’uomo che mi interrogava e piangevo e sentivo le parole più volgari. Quando ho rimosso da me stessa l’ultimo segno di bellezza, rasandomi i capelli, sono stata premiata con 11 giorni di isolamento.

Cara Shole, non piangere per quello che senti. Il primo giorno che nell’ufficio della polizia un agente anziano e non sposato mi ha colpita per via delle mie unghie, ho capito che la bellezza non è fatta per questi tempi. La bellezza dell’aspetto, la bellezza dei pensieri e dei desideri, la bella calligrafia, la bellezza degli occhi e di una visione, e persino la bellezza di una voce piacevole.

Mia cara madre, il mio modo di pensare è cambiato e tu non sei responsabile. Le mie parole sono senza fine e le darò a qualcuno in modo che quando sarò impiccata senza la tua presenza e senza che io lo sappia, ti verranno consegnate. Ti lascio queste parole come eredità.
Comunque, prima della mia morte, voglio qualcosa da te e ti chiedo di realizzare questa richiesta con tutte le tue forze e tutti i tuoi mezzi. Infatti, è la sola cosa che voglio dal mondo, da questo paese e da te. So che hai bisogno di tempo per questo. Per questo ti dirò questa parte del mio testamento per prima. Per favore non piangere e ascolta. Voglio che tu vada in tribunale e presenti la mia richiesta. Non posso scrivere questa lettera dall’interno della prigione con l’approvazione delle autorità, perciò ancora una volta dovrai soffrire per causa mia. È la sola cosa per cui, anche se tu dovessi supplicarli, non mi arrabbierei – anche se ti ho detto molte volte di non supplicarli per salvarmi dalla forca.

Mia buona madre, cara Shole, più cara a me della mia stessa vita, non voglio marcire sottoterra. Non voglio che i miei occhi o il mio cuore giovane diventino polvere. Supplicali perché subito dopo la mia impiccagione, il mio cuore, i reni, gli occhi, le ossa e qualunque altra cosa possa essere trapiantata venga sottratta al mio corpo e donata a qualcuno che ne ha bisogno. Non voglio che sappiano il mio nome, che mi comprino un bouquet di fiori e nemmeno che preghino per me. Ti dico dal profondo del cuore che non voglio che ci sia una tomba dove tu andrai a piangere e soffrire. Non voglio che tu indossi abiti scuri per me. Fai del tuo meglio per dimenticare i miei giorni difficili. Lascia che il vento mi porti via.

Il mondo non ci ama. Non voleva il mio destino. E adesso sto cedendo e sto abbracciando la morte. Perché nel tribunale di Dio incriminerò gli ispettori, l’ispettore Shamlou, il giudice, i giudici della Corte suprema che mi hanno colpita quando ero sveglia e non hanno smesso di abusare di me. Nel tribunale del creatore accuserò il dottor Farvandi, e Qassem Shabani e tutti coloro che per ignoranza o menzogna mi hanno tradita e hanno calpestato i miei diritti.
Cara Shole dal cuore d’oro, nell’altro mondo siamo io e te gli accusatori e loro sono gli imputati. Vediamo quel che vuole Dio. Io avrei voluto abbracciarti fino alla morte. Ti voglio bene.
Reyhaneh
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Sono le ultime parole registrate in un messaggio vocale, il testamento di Reyhaneh Jabbari, 26 anni, impiccata in Iran dal regime degli ayatollah per avere ucciso l’uomo che voleva stuprarla. Il 1 aprile, una volta saputo della sua condanna a morte, aveva registrato per la madre un audio messaggio...
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LA LOGICA DEL FARE

14 ottobre 2014 ore 20:50 segnala
Non sentirti un calice vuoto, né un libro senza scrittura.
Non vagare con la mente dietro illusorie realtà.
Gestisci la vita come si presenta, con i suoi dolori e le sue gioie.
Fai fluire l’amarezza che ti accompagna.
Concediti nuove emozioni rispolverando anche le vecchie,
perché nulla è da scartare, ma da rinnovare qualora sia possibile.

(Gabry messaggio del 04/10/2014)

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Non sentirti un calice vuoto, né un libro senza scrittura. Non vagare con la mente dietro illusorie realtà. Gestisci la vita come si presenta, con i suoi dolori e le sue gioie. Fai fluire l’amarezza che ti accompagna. Concediti nuove emozioni rispolverando anche le vecchie, perché nulla è da...
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LE PAROLE NON DETTE

10 ottobre 2014 ore 11:37 segnala
Quello che vogliamo dire e non diciamo...
quelle parole che soffochiamo in gola e non pronunciamo...
Dove finiscono le parole non dette?
Purtroppo non finiscono nell'oblio, cancellate, rimosse per sempre..
Le parole non dette si accumulano dentro di noi, ci graffiano l'anima.
Le parole non dette si trasformano in insonnia, in nodi alla gola,
in nostalgia, in rimpianto.
Le parole non dette si trasformano in debito, dovere...questione irrisolta.
Le parole non dette si trasformano in insoddisfazione, in tristezza,
in rabbia, in frustrazione.

Le parole non dette non muoiono....
Ci uccidono.
(estrapolato dal web)

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Quello che vogliamo dire e non diciamo... quelle parole che soffochiamo in gola e non pronunciamo... Dove finiscono le parole non dette? Purtroppo non finiscono nell'oblio, cancellate, rimosse per sempre.. Le parole non dette si accumulano dentro di noi, ci graffiano l'anima. Le parole non dette...
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LE FASI DELLA VITA

01 ottobre 2014 ore 23:29 segnala
Varie fasi compongono la Vita Terrena:
la nascita, l’adolescenza, la giovinezza piena di aspettative,
l’età matura e consapevole delle vostre capacità e
dell’attivazione dei desideri ed infine ,
la fase del declino fisico.
Lì tirate le somme: dare e avere..
e vi rendete conto del cammino lungo che avete percorso,
della fragilità...
della paura che in questa fase, per le aspettative che avete,
vi prenderà.
Se la certezza, di quello che realmente siete, è in voi..
allontanerà le ansie e le angosce e vi darà quella serenità
che desiderate.
(messaggio giunto a Gabry il 27/09/2014)

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Varie fasi compongono la Vita Terrena la nascita, l’adolescenza, la giovinezza piena di aspettative, l’età matura e consapevole delle vostre capacità e dell’attivazione dei desideri ed infine , la fase del declino fisico. Lì tirate le somme: dare e avere.. e vi rendete conto del cammino lungo...
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INCIAMPO

17 settembre 2014 ore 16:20 segnala
A volte i pensieri inciampano nei ricordi,
si soffermano indolenti e scavano in essi.
Una lacrima silenziosa lascia gli occhi
soffermandosi sul cuore a inumidire l’antico graffio.
Altre volte una rabbia sorda risorge nell’animo
sconvolgendo la quiete raggiunta,
vorrebbe esplodere rovinando in fulmini e saette
ma poi il cuore impera e comanda e tutto torna quieto.
Nuovi sorrisi asciugano le antiche lacrime
e una speranza apre l’orizzonte nuovo.
(L. Sirianni)

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A volte i pensieri inciampano nei ricordi, si soffermano indolenti e scavano in essi. Una lacrima silenziosa lascia gli occhi soffermandosi sul cuore a inumidire l’antico graffio. Altre volte una rabbia sorda risorge nell’animo sconvolgendo la quiete raggiunta, vorrebbe esplodere...
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17/09/2014 16:20:52
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