Serenità, serenità, serenità
25 aprile 2011 ore 14:08 segnala
Anche se in ritardo......auguroni sinceri a tutti quelli che mi sono stati vicini con la mente e col cuore nonostante la mia assenza.......mi siete mancati ragazzi.....veramente tanto.....ho permesso ancora una volta a qualcuno di privarmi del sorriso, della mia gioia di vivere che ancora è tanto presente in me nonostante i miei innumerevoli problemi.....ma il lascia passare stavolta è durato poco.....pochi mesi che hanno giorno dopo giorno rafforzato in me la convinzione che non potevo "condannarmi" ancora una volta........riparto oggi, dopo settimane di meditazione, nuovamente col sorriso......e voglio farlo con voi.....ringrazio la mia famiglia per essermi stata vicina, le mie amicizie vicine e lontane(voi tutti)......vi voglio bene come sempre......e questo non potrà mai cambiare..... :-))

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Anche se in ritardo......auguroni sinceri a tutti quelli che mi sono stati vicini con la mente e col cuore nonostante la mia assenza.......mi siete mancati ragazzi.....veramente tanto.....ho permesso ancora una volta a qualcuno di privarmi del sorriso, della mia gioia di vivere che ancora è tanto...

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25/04/2011 14:08:08
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Felicità a tutti voi
24 dicembre 2010 ore 20:08 segnala
a tutti quelli che passeranno da me
Vi voglio bene
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Augurissimi di cuore a tutti quelli che passeranno da me Vi voglio bene

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24/12/2010 20:08:59
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Le disparità tra i nord e i sud del mondo 2°parte
11 dicembre 2010 ore 00:34 segnala
La Banca Mondiale stima che il 18% del terzo mondo sia estremamente povero e il 33% povero. In questa stima la linea massima di povertà viene arbitrariamente collocata sotto il reddito pro capite di 1 dollaro USA al giorno, che corrisponde ad un reddito annuo pro capite di circa 370 dollari, mentre tutti coloro che percepiscono un reddito superiore a 1 dollaro vengono classificati come "non poveri". In altri termini, manipolando le statistiche sul reddito, la Banca Mondiale dimostra che nei Paesi in via di sviluppo i poveri costituiscono soltanto una minoranza.
La povertà nella quale vivono milioni di persone è una realtà tragica e sempre più consolidata, una realtà che viene sempre più spesso occultata dalla manipolazione delle statistiche sul reddito.
La povertà nella quale vivono milioni di persone è una realtà tragica e sempre più consolidata, una realtà che viene sempre più spesso occultata dalla manipolazione delle statistiche sul reddito.
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La Banca Mondiale stima che il 18% del terzo mondo sia estremamente povero e il 33% povero. In questa stima la linea massima di povertà viene arbitrariamente collocata sotto il reddito pro capite di 1 dollaro USA al giorno, che corrisponde ad un reddito annuo pro capite di circa 370 dollari, mentre... (continua)

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11/12/2010 00:34:59
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Le disparità tra i nord e i sud del mondo.
11 novembre 2010 ore 00:24 segnala
Dati che fanno rabbrividire. L'accesso equo per tutti i popoli alle risorse e a condizioni di vita dignitosa dipende da una radicale modificazione dei modelli di crescita economica dei paesi industrializzati.
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Attualmente il 20% della popolazione mondiale utilizza l'80% delle risorse esistenti in natura, ovvero basa la propria crescita economica non solo l'utilizzo delle risorse presenti nelle aree geografiche di loro pertinenza, ma anche su quelle di pertinenza del rimanente 80% della popolazione... (continua)

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11/11/2010 00:24:59
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1-2 Novembre
01 novembre 2010 ore 22:10 segnala
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In questi giorni di tristezza assoluta dedico ai miei cari e a tutti i defunti le parole della grande Madre Teresa di Calcutta :rosa Qual'è...... Il giorno più bello? Oggi. La cosa più facile? Sbagliare. L'ostacolo più grande? La paura. L'errore più grave? Trascurarsi. La radice di tutti i mali?... (continua)

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01/11/2010 22:10:59
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U come Uomo
25 settembre 2010 ore 00:37 segnala
E allora? Cosa deve fare un povero essere umano che viene al mondo per entrare a far parte degli uomini o dei grandi uomini? Niente. Dovrà solo vivere rispettando se stesso e gli altri: questo piccolo accorgimento già lo inserirà di diritto fra gli "uommene". Se in appresso riuscirà a dare agli altri e a se stesso oltre che il rispetto, l'amore, l'abnegazione, la sua stessa vita per un'ideale, per un'arte, per un principio, per un suo credo, ci penseranno il tempo e la storia ad annoverarlo fra gli "uommenone".
"Belle parole! - dirà qualcuno - Ma io che faccio il ragioniere al catasto, ho tre figli, un mutuo che mi dissangua ogni sei mesi, e vivo in una città invivibile come Napoli, come faccio ad avere aneliti, ad amare chi mi borseggia in autobus, chi mi presta i soldi con interessi da strozzino? E poi mi chiamo Gennaro Esposito.....non sono e non sarò nessuno"!
No, Gennaro, sei un uomo. Probabilmente la storia non ti ricorderà, la tua faccia magra non verrà mai stampata sulle banconote e non ci sarà mai "Via Gennaro Esposito". Non sarai un grand'uomo.Non lo sarai per gli altri, ma lo sei già nella tua famiglia; per tua moglie, per i tuoi figli, per i tuoi colleghi al catasto che ti ammirano perchè sei onesto. Per loro sei grande perchè come loro, che sono tanti Gennaro Esposito come te, non rubi, non spacci droga, non invidi nessuno e vivi la tua vita senza calpestare, senza arrampicarti, senza "leccare" , nel tuo dignitoso "spezzato" comprato prima che firmassi per quel mutuo che consentirà ai tuoi tre figli di avere una casa quando tu non ci sarai più. Visto che sei grande Gennaro? Sei un "ommenone". :win
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Homo erectus et sapiens è un individuo di sesso maschile appartenente alla specie umana e precisamente all'ordine dei primati, che a sua volta si divide, secondo un proverbio napoletano, in tre grandi categorie: "uommene, uommenicchie e uommenone". Per "uommenicche" non si intende un uomo piccolo... (continua)

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25/09/2010 00:37:59
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L'amore......una gabbia?
04 settembre 2010 ore 21:15 segnala
Holly: "Non permetterò a nessuno di mettermi in gabbia.
Paul: "Non voglio metterti in gabbia, io voglio amarti."
Holly: "È la stessa cosa."
Holly "Non lo so chi sono. Io e il mio gatto siamo due randagi senza nome, che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene: ecco qual è la verità."
Paul: "Vuoi sapere qual è la verità sul tuo conto? Sei una fifona, non hai un briciolo di coraggio, neanche quello semplice e istintivo di riconoscere che a questo mondo ci si innamora, che si deve appartenere a qualcuno, perché questa è la sola maniera di poter essere felici. Tu ti consideri uno spirito libero, un essere selvaggio e temi che qualcuno voglia rinchiuderti in una gabbia. E sai che ti dico? Che la gabbia te la sei già costruita con le tue mani ed è una gabbia dalla quale non uscirai, in qualunque parte del mondo tu cerchi di fuggire, perché non importa dove tu corra, finirai sempre per imbatterti in te stessa."
Tratto dal film "Colazione da tiffany"1961
Beh! Che dire! L'amore trionfa su tutto, proprio su tutto........guardate il finale.
Ed estremizzando, se proprio l'amore vuole essere definito una gabbia.........è sicuramente una gabbia meravigliosa!!! Non da meno l'amore per gli animali!
Voi come la pensate?
Paul: "Non voglio metterti in gabbia, io voglio amarti."
Holly: "È la stessa cosa."
Holly "Non lo so chi sono. Io e il mio gatto siamo due randagi senza nome, che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene: ecco qual è la verità."
Paul: "Vuoi sapere qual è la verità sul tuo conto? Sei una fifona, non hai un briciolo di coraggio, neanche quello semplice e istintivo di riconoscere che a questo mondo ci si innamora, che si deve appartenere a qualcuno, perché questa è la sola maniera di poter essere felici. Tu ti consideri uno spirito libero, un essere selvaggio e temi che qualcuno voglia rinchiuderti in una gabbia. E sai che ti dico? Che la gabbia te la sei già costruita con le tue mani ed è una gabbia dalla quale non uscirai, in qualunque parte del mondo tu cerchi di fuggire, perché non importa dove tu corra, finirai sempre per imbatterti in te stessa."
Tratto dal film "Colazione da tiffany"1961
Beh! Che dire! L'amore trionfa su tutto, proprio su tutto........guardate il finale.
Ed estremizzando, se proprio l'amore vuole essere definito una gabbia.........è sicuramente una gabbia meravigliosa!!! Non da meno l'amore per gli animali!
Voi come la pensate?
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La bestemmia: una vergogna.
09 agosto 2010 ore 17:28 segnala
Art. 724 Bestemmia e manifestazioni oltraggiose verso i defunti
Chiunque pubblicamente bestemmia, con invettive o parole oltraggiose,
contro la Divinità o i Simboli o le Persone venerati nella religione dello
Stato, è punito con l’ammenda da lire ventimila a seicentomila.
Alla stessa pena soggiace chi compie qualsiasi pubblica manifestazione
oltraggiosa verso i defunti.
L'art. 724 del codice penale ha avuto una storia un po' travagliata essendo dapprima dichiarato incostituzionale dalla Corte Costituzionale limitatamente alle parole " o i Simboli o le Persone venerati nella regione dello stato" ( Corte Cost. 18/10/1995 n. 440) e, successivamente depenalizzato dall'art. 57 del D.lgs. 30/12/1999 n. 507. Chiunque violi tale norma è quindi punito ora con la sola sanzione amministrativa da euro 51 a euro 309 e l'autorità competente è il prefetto. La bestemmia o blasfemia è una locuzione con contenuti dissacranti e svalutanti verso una divinità (o anche verso persone e cose sacre), di cui si scherniscono e/o si rovesciano le qualità oggetto del culto dei fedeli o dei praticanti.
Secondo comandamento "Non nominare il nome di Dio invano".
Per capire bene questo comandamento è necessario capire bene il significato della parola invano, cioè: inutilmente, in modo sbagliato, in modo improprio, per motivi futili e di poca importanza…Perciò questo comandamento proibisce il falso giuramento perché fare un giuramento significa prendere Dio come testimone di ciò che si afferma, significa dire che Dio è vero come è vero quello che noi diciamo. Bisogna stare molto attenti a giurare in nome di Dio soprattutto quando si tratta di motivi di poca importanza. Inoltre il comandamento viene trasgredito non solo quando si bestemmia, ma quando in nome di Dio si compiono azioni riprovevoli o quando si sfrutta il nome di Dio per raggiungere i propri scopi.La difficoltà nell'applicazione del comandamento sta nel fatto che in una società prettamente materialista la spiritualità finisce per ricoprire un ruolo di secondo piano ed ogni cosa diventa ''un oggetto'' per raggiungere i propri scopi.
Non sono ne' una santa, ne' una suora, ne' una bigotta ma una cosa che mi manda in bestia è la violazione del secondo comandamento oltre che la bestemmia in qualunque modo la si manifesti. Entrambe sono offensive della morale comune oltre che di quella religiosa.
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01 agosto 2010 ore 03:42 segnala
A te >>> :rosa :bacio :cuore
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"C'era una volta in America"
28 luglio 2010 ore 17:44 segnala
Trama
1968. David Noodles, un anziano ex-gangster tormentato dai rimorsi, dopo trentacinque anni fa ritorno a New York per affrontare i propri fantasmi e far luce su un mistero sepolto nel passato; durante la sua ricerca, Noodles avrà modo di rievocare i ricordi della propria adolescenza, quando lui e i suoi amici erano una banda di giovani delinquenti e avevano giurato di rimanere per sempre fedeli l’uno all’altro.
La pellicola è costruita attraverso una complessa struttura narrativa divisa in tre piani temporali differenti, che si incrociano e si sovrappongono più volte nel corso del film. Il primo risale al 1922, quando David Aaronson (Robert De Niro), detto Noodles, è un giovane teppistello da due soldi che vive nel quartiere ebraico del Lower East Side di New York con i suoi compagni di scorribande, ed è incentrato sull’origine della sua grande amicizia con Max Bercovicz (James Woods) e sull’adorazione per l’amata Deborah (Elizabeth McGovern). La seconda parte è ambientata nei primi Anni ’30, quando Noodles e i suoi compari, ormai adulti, sono diventati un gruppo di gangster rampanti grazie al proibizionismo e ai loro legami con la criminalità organizzata. Per ultimo, nel 1968, c’è il presente (o forse il futuro), con il ritorno di Noodles a New York. Indimenticabile la descrizione dell’infanzia dei personaggi, con la loro emblematica iniziazione al sesso (Noodles che osserva Deborah danzare tramite una fessura nella parete del bagno) e alla violenza (la drammatica sparatoria con Bugsy). Assolutamente meravigliosa la colonna sonora composta da Ennio Morricone, considerata a pieno diritto tra le più famose ed emozionanti nella storia del cinema.
“C’era una volta in America” è, innanzitutto, un film sull’amicizia, in primo luogo quella fra Noodles e Max, tema centrale dell’intera storia. È un film sull’amore, l’amore di Noodles per la bella Deborah, che si consumerà in un bestiale stupro in una delle scene più atroci della pellicola. È un film sull’ambizione, quell’ambizione che porterà i quattro giovani protagonisti alla gloria e poi alla rovina. È un film sulla fiducia e sul tradimento, al quale corrisponderà l’amara disillusione di Noodles nel suo ultimo incontro con Max, dopo tanti anni. È, infine, un film sulla morte e sull’oblio.
Film a dir poco straordinario. Voi l'avete visto? Vi è piaciuto?
1968. David Noodles, un anziano ex-gangster tormentato dai rimorsi, dopo trentacinque anni fa ritorno a New York per affrontare i propri fantasmi e far luce su un mistero sepolto nel passato; durante la sua ricerca, Noodles avrà modo di rievocare i ricordi della propria adolescenza, quando lui e i suoi amici erano una banda di giovani delinquenti e avevano giurato di rimanere per sempre fedeli l’uno all’altro.
La pellicola è costruita attraverso una complessa struttura narrativa divisa in tre piani temporali differenti, che si incrociano e si sovrappongono più volte nel corso del film. Il primo risale al 1922, quando David Aaronson (Robert De Niro), detto Noodles, è un giovane teppistello da due soldi che vive nel quartiere ebraico del Lower East Side di New York con i suoi compagni di scorribande, ed è incentrato sull’origine della sua grande amicizia con Max Bercovicz (James Woods) e sull’adorazione per l’amata Deborah (Elizabeth McGovern). La seconda parte è ambientata nei primi Anni ’30, quando Noodles e i suoi compari, ormai adulti, sono diventati un gruppo di gangster rampanti grazie al proibizionismo e ai loro legami con la criminalità organizzata. Per ultimo, nel 1968, c’è il presente (o forse il futuro), con il ritorno di Noodles a New York. Indimenticabile la descrizione dell’infanzia dei personaggi, con la loro emblematica iniziazione al sesso (Noodles che osserva Deborah danzare tramite una fessura nella parete del bagno) e alla violenza (la drammatica sparatoria con Bugsy). Assolutamente meravigliosa la colonna sonora composta da Ennio Morricone, considerata a pieno diritto tra le più famose ed emozionanti nella storia del cinema.
“C’era una volta in America” è, innanzitutto, un film sull’amicizia, in primo luogo quella fra Noodles e Max, tema centrale dell’intera storia. È un film sull’amore, l’amore di Noodles per la bella Deborah, che si consumerà in un bestiale stupro in una delle scene più atroci della pellicola. È un film sull’ambizione, quell’ambizione che porterà i quattro giovani protagonisti alla gloria e poi alla rovina. È un film sulla fiducia e sul tradimento, al quale corrisponderà l’amara disillusione di Noodles nel suo ultimo incontro con Max, dopo tanti anni. È, infine, un film sulla morte e sull’oblio.
Film a dir poco straordinario. Voi l'avete visto? Vi è piaciuto?
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