
Art. 724 Bestemmia e manifestazioni oltraggiose verso i defunti
Chiunque pubblicamente bestemmia, con invettive o parole oltraggiose,
contro la Divinità o i Simboli o le Persone venerati nella religione dello
Stato, è punito con l’ammenda da lire ventimila a seicentomila.
Alla stessa pena soggiace chi compie qualsiasi pubblica manifestazione
oltraggiosa verso i defunti.
L'art. 724 del codice penale ha avuto una storia un po' travagliata essendo dapprima dichiarato incostituzionale dalla Corte Costituzionale limitatamente alle parole " o i Simboli o le Persone venerati nella regione dello stato" ( Corte Cost. 18/10/1995 n. 440) e, successivamente depenalizzato dall'art. 57 del D.lgs. 30/12/1999 n. 507. Chiunque violi tale norma è quindi punito ora con la sola sanzione amministrativa da euro 51 a euro 309 e l'autorità competente è il prefetto. La bestemmia o blasfemia è una locuzione con contenuti dissacranti e svalutanti verso una divinità (o anche verso persone e cose sacre), di cui si scherniscono e/o si rovesciano le qualità oggetto del culto dei fedeli o dei praticanti.
Secondo comandamento "Non nominare il nome di Dio invano".
Per capire bene questo comandamento è necessario capire bene il significato della parola invano, cioè: inutilmente, in modo sbagliato, in modo improprio, per motivi futili e di poca importanza…Perciò questo comandamento proibisce il falso giuramento perché fare un giuramento significa prendere Dio come testimone di ciò che si afferma, significa dire che Dio è vero come è vero quello che noi diciamo. Bisogna stare molto attenti a giurare in nome di Dio soprattutto quando si tratta di motivi di poca importanza. Inoltre il comandamento viene trasgredito non solo quando si bestemmia, ma quando in nome di Dio si compiono azioni riprovevoli o quando si sfrutta il nome di Dio per raggiungere i propri scopi.La difficoltà nell'applicazione del comandamento sta nel fatto che in una società prettamente materialista la spiritualità finisce per ricoprire un ruolo di secondo piano ed ogni cosa diventa ''un oggetto'' per raggiungere i propri scopi.
Non sono ne' una santa, ne' una suora, ne' una bigotta ma una cosa che mi manda in bestia è la violazione del secondo comandamento oltre che la bestemmia in qualunque modo la si manifesti. Entrambe sono offensive della morale comune oltre che di quella religiosa.