lasciate ogni commento o voi che entrate. l'occhio che scruta innesca logica e riflessione. non lasciare che il nulla s'impadronisca di te, altrimenti saresti solo un mediocre autocondannato.
e forse è proprio questa l'essenza della vita, per chi (come fra gli altri schopenhauer ) hanno sempre distinto la nostra vita sulla terra come un groviglio intricatissimo ed inesplicabile di emozioni che si susseguono senza un apparente perchè...
ma non mi fa inserire lo schema.......... di conseguenza vi lascio il link ed ogni possibile riflessione!
«Ci sono uomini il cui destino deve essere sacrificato per gli altri, in un modo o nell'altro, per esprimere un'idea, ed io con la mia croce particolare fui uno di questi. » (Søren Kierkegaard)
ricalcando le orme illustri di grandi pensatori, che la storia si ripete... perchè avrei bisogno di un angelo che vegli sulla mia follia, vivo per scrivere... nell'estremo tentativo di scuotere l'umana coscienza plagiata dalla follia ancor più grande dei soldi facili e di una vita barbaramente materialista...
e sarebbe la stessa cosa che storicamente parlando farei con questo fantomatico zorro che si aggira per la librerie italiane... ci viene a parlare di mafia il tipo, con un'indignazione pari solo a quella di un classico del cinema....
Etimologia[modifica]
Il termine mafia ha diverse possibili origini etimologiche, più o meno verificabili o realistiche:
Derivazione dalla parola araba Mā Hias, "spacconeria", che sta in relazione con la spavalderia mostrata dagli appartenenti a tale organizzazione.
Derivazione dall'espressione dell'arabo parlato, e non di quello letterario, mā fī-ha significante "non c'è" o "non esiste".
Derivazione della parola dalla lingua araba mu'afak, "protezione dei deboli", o maha, "cava di pietra".
Derivazione della parola araba maehfil, "adunanza" e "luogo di adunanza".
Derivazione della parola dialettale toscana maffia significante "miseria" oppure "ostentazione vistosa, spocchia".
Derivazione dai Vespri Siciliani ed adottato come sigla per Morte Ai Francesi (Angioini) Indipendenza Anela, o anche Italia Avanti (lo storico Santi Correnti ritiene però che il termine sia precedente alla dominazione angioina). Esiste anche la teoria che deriva il termine da Morte Alla Francia l'Italia Arde .
Un'altra ricostruzione, connessa all'andata in Sicilia di Mazzini alla vigilia dell'Unità, è quella fatta nel 1897 dallo storico Ch. William Heckethorn. Anche se ritenuta non condivisibile, considera il termine Mafia come acronimo di Mazzini Autorizza Furti Incendi Avvelenamenti. Tale appello sarebbe stato rivolto alle organizzazioni segrete che nascevano sull'isola.
Acronimo Americano: Mother And Father Italian Association (ovvero Associazione Italiana della Madre e del Padre quindi basata sulla famiglia) creato per spiegare la voce mafia [1].
Nel caso in cui il termine derivasse dal toscano, sarebbe entrato nell'uso popolare in Sicilia subito dopo l'Unità d'Italia nel 1862, subendo il fenomeno dell'affievolimento fonetico, come altre parole toscane entrate nell'uso siciliano, per cui "macchina" diventa màchina, "malattia" malatìa, e "mattino" matìna; e servì ad indicare sia l'organizzazione segreta delle classi popolari, che proprio nella "mafia" di allora trovavano la difesa contro lo strapotere delle classi dominanti; sia la braveria e l'ostentazione vistosa, tipica dei "mafiosi" di allora. Ed ancor oggi, in Sicilia, l'aggettivo qualificativo "mafiusu" viene utilizzato anche per indicare qualcosa di incredibilmente vistoso o costoso: un vestito elegante o un'auto prestigiosa sono "un vistitu mafiusu, 'na màchina mafiusa", perché anticamente il popolo vedeva nel mafioso d'allora il suo difensore poiché accomunava l'idea di giustizia sociale con quella dell'avvenenza e della prestanza fisica.
Secondo lo storico delle tradizioni popolari Giuseppe Pitrè il termine era in uso nel gergo di un rione popolare di Palermo ed era sinonimo di bellezza e di audacia.
L'espressione mafia diviene un termine corrente a partire dal 1863, con il dramma I mafiusi de la Vicaria di Giuseppe Rizzotto e Gaetano Mosca, che ebbe grande successo e venne tradotto in italiano, napoletano e meneghino, diffondendo il termine su tutto il territorio nazionale.
In questo dramma il mafiuso è il camorrista, il guappo, l'"uomo d'onore", l'individuo cioè che aderisce a un sodalizio che si contrappone alle istituzioni e che ostenta coraggio e superiorità. Di "Mafia, o associazione malandrinesca" fa menzione un documento riservato firmato dall'allora prefetto di Palermo Filippo Antonio Gualterio, nell'aprile del 1865.
Negli anni Sessanta dell'Ottocento inizia comunque la fortuna del termine, che anche in documenti ufficiali, ad esempio nelle comunicazioni di funzionari dello stato, indica, oltre che un'associazione a delinquere, un comportamento estesamente diffuso nella società siciliana.
Leonardo Sciascia, 1972; da Avvertenza scritta in occasione dell’uscita del “Giorno della Civetta” nella collana “Letture per la scuola media” Einaudi “Ma la mafia era, ed è, altra cosa: un sistema che in Sicilia contiene e muove interessi economici e di potere di una classe che approssimativamente possiamo dire borghese; e non sorge e si sviluppa nel vuoto dello Stato (cioè quando lo Stato, con le sue leggi e le sue funzioni, è debole o manca) ma dentro lo Stato. La mafia insomma altro non è che una borghesia parassitaria, una borghesia che non imprende ma soltanto sfrutta”
ecco il nostro bravo Saviano, con cui tutti noi concordiamo e che tutti appoggiamo, come la lotta all'aids, alla prostituzione, alla droga ed a quant'altro.... ma mi è venuta in mente un'allegoria ispirata!!! che non fa altro se non parlarci di una storia (che si accanisce semplicemente facendo dei nomi già noti agli inquirenti, fra le tante cose, nient'altro) che va avanti da secoli, tramandandosi di governo in governo, di generazione in generazione, con l'unica scusante del definire l'identità, come quella di un popolo a diretto contatto con essa, distante e dissociata dalla mafia stessa... ma che bravo, ha anche la faccia di definirsi "scrittore"... fate vobis...
ma se nel caso ci fossero problemi con il video, questo è il link....http://it.youtube.com/watch?v=g9IPn_Px1YA
amore: c'è chi dice che amare vuol dire non dover mai dire mi dispiace...... non sono d'accordo. amare vuol dire non dover mai dire ti ricordo così.... perchè guardare nei ricordi vuol dire malinconicamente "cercarsi nuovamente" come a rievocare vecchie emozioni che nel bene o nel male ci hanno fatto star bene...
quando ciò che si vorrebbe un giorno ti venisse a cercare.... nei paradisi sconfinati di un mondo che vorremmo sentire nostro, un sorriso, una lacrima scatenati finalmente da un'emozione vera, autentica; succubi di un mondo che ha imparato ad assecondare ogni vezzo con lo sperpero e la speculazione, mi chiedo quando ciò che vogliamo può venirci a cercare? ci lamentiamo di tutto, pieni di nulla, ci intrufoliamo dentro storie senza senso dalle quali poi ci districhiamo chiedendoci oltretutto "perchè proprio a me???".... consapevoli e vittime di noi stessi. abbiamo tutto per soddisfare ogni minimo desiderio, ma non abbiamo nulla affinchè questo ci appaghi veramente... ma ciò che cerchiamo veramente, può un giorno venirci a cercare, oppure siamo noi talmente tanto abili da non farci trovare? perchè l'insoddisfazione regna ovunque, ed in ogni luogo abbiamo dimenticato che la società siamo noi... ragazzine minorenni che pubblicano foto osè per il puro diletto da cam girl, a saziare la mano destra di perfetti auto-erotisti in pigiama e pc portatile... blogger con finte corone d'alloro ad incorniciare l'ignoranza dei più, nel mondo della rapida informazione... proposte di soldi facili, per polli dalle facili illusioni... SVEGLIATEVI... e non è solo il titolo della rivista per testimoni di geova... SVEGLIATEVI... che vale a dire acculturatevi, perchè la cultura è lunica vera cosa che si possiede una volta denudati di ogni bene materiale... è VERO, è PROPRIO VERO: FATTI NON FOSTE PER VIVER COME BRUTI, MA PER SEGUIR VIRTUTE E CONOSCENZIA!!! Virgilio se ne accorse molti secoli or sono, mentre il nostro fanciullino impera e tiene a bada la nostra coscienza che dovrebbe essere adulta.... BUONA VITA a tutti
Quanto ancora è possibile avvertire l'anima di uno scrittore moderno attraverso ciò che di più bello e comunicativo riempie di saggezza il cuore di chi legge? in un mondo sempre più regolato dal non vedere ciò che si va a colpire, la scrittura a mio avviso rimarrà sempre la forma più vera e diretta di comunicazione. ciò che è scritto, è scritto; imprenscindibile, inequivocabile, inalterabile nel suo essere editata frasi dopo frasi, lettere dopo lettere. oggigiorno però, ci hanno insegnato che il pianeta della carta stampata è terreno aperto di caccia: a questo punto mi chiedo quanto sia possibile avvertire l'anima di chi scrive... nella continua ricerca di me stesso, di un qualcosa che possa esprimere quanto triste e dura possa essere una vita nel tentativo di scoprire la verità. quando l'informazione esce fallata dalle testate giornalistiche tenendo fede a questo o quel partito; quando illustri scrittori propinano fandonie invogliati dalle proprie case editrici, il panorama si fa sempre più fosco e tetro... sarà mai possibile regolamentare quest'arte che, inflazionata e nuda, nulla ha guadagnato sulla comunicazione vista in quanto veicolo di emozioni???
Messaggio rivolto a tutti: sto cercando scrittori di tutti i generi per creare una corrente di neo verismo per soverchiare (o quanto meno tentare di) lo stato attuale delle cose.... per tutti coloro che come me, sono stufi di sentirsi dire che il mondo fa schifo e non si può far nulla per cambiarlo... per questo mi rivolgo a quelli che hanno l'animo nobile e sensibile a queste problematiche perchè insieme si può... come dice Obama: "WE CAN!" fatevi sentire e.... hasta la "riuscita" siempre!!!
Quando un amore finisce cosa resta... lacrime e cicatrici, oppure ricordi formativi che generano emozioni ricche di fascino e di speranza per delle nuove e più intense sensazioni? ci innamoriamo alla velocità della luce attraverso tutti i canali sociali messi a disposizione, e poi ci lamentiamo anche che il tutto finisca così rapidamente da come è iniziato... allora cosa siamo? siamo un battito di ciglia, una foto, un ricordo... oppure siamo fame, istinto, situazioni? sempre a caccia di emozioni, di un qualcuno che possa migliorarci, accrescerci, camminare con noi in questa jungla di vita sempre più folle; ma la domanda resta... e allora cosa ci rimane? meglio pensare allora di credere di aver avuto una persona preziosa, che come le più belle cose, dura lo spazio breve ma intenso di un sorriso sincero, di un'emozione forte, di un paradiso lontano...
pagliacci di ogni sorta cavalcano giornalmente i nostri battiti di ciglia, regolati da uno showbiz non curante della risposta del pubblico... sono arrivati ormai a concezione che se un pirla qualunque è telegenico, riusciranno senz'altro a divinizzarlo in un modo o nell'altro... così anche per quest'anno abbiamo la nostra razione di perfetti idioti da GF, alcuni addirittura in nome dello spettacolo hanno venduto la propria dignità restando appesi in una casa/palla trasparente pur di entrare in quello stupido show. non conosco la totalità delle opinioni a riguardo, ma i pareri delle persone anche elitarie del mio mondo bastano per affermare con assoluta certezza che ci hanno sbomballato i maroni. Grande Fratello, Maria De Filippi, quell'altro ciccio palla del marito e tutti questi sgorbi che non hanno nulla a che vedere con l'intrattenimento divertente, istruttivo, critico o non so cos'altro di interessante! ci distruggono canzoni o linguaggi espliciti in format e programmi vari, quando poi in giro si arriva anche a dover sopportare la pedofilia clericale... ma cazzo, che si mettessero almeno una maschera!
Credevo che con la forza della scrittura si potessero smuovere le montagne, infondo. La parola guida per menti fervide e perspicaci, uniti nella lotta contro la stupida mondanità dell'essere ed i falsi miti a cui questo insulso sistema cerca di farci assomigliare. Stanco, stranito ed affranto, ogni giorno che esco dalla porta di casa un nuovo pugnale mi trapassa, ma sempre con meno dolore... il colpo di grazia verrà inferto quando scoprirò di esser rimasto il solo unico pirla che crede cecamente nella forza dell'amore. Capisci che ami solo quando la lontananza da ciò che ci sta veramente a cuore ci fa tremare, c'indebolisce e striscia repentina l'insidia di cattivi pensieri... purtroppo la falsità dei giorni nostri ha sempre meno spazio per i veri sentimenti, stereotipandoli in programmi che ci fanno ridere o piangere a comando, focalizzando i punti topici o momenti clou in messaggi subliminali... diavoli tentatori che hanno già venduto le proprie anime e che da contratto con Satana vanno cacciando di nuove, in questo sempre più vasto deserto di emozioni. Dal giornalismo alla politica, dalla tv alla cultura di massa, non siamo che numeri... allora mi rifugio volentieri tra le pagine di un buon libro, che dia sfogo alla mia fantasia e che m'illuda ancora per un pò che non è finita quì...