
Quand'ero adolescente mi recavo talvolta presso un negozietto di fumetti usati in un quartiere periferico della mia città. Lo gestiva Maurizio, un ragazzo simpatico, di alcuni anni più anziano di me. In genere acquistavo i fumetti dei super-eroi americani, ma una volta la mia attenzione fu attratta da alcuni albi che non conoscevo. Si trattava delle storie de "La Bionda", disegnate da Saudelli. Sfogliandone le pagine mi resi conto che in gran parte delle vignette vi erano scene di bondage nelle quali le eroine protagoniste venivano inesorabilmente legate e imbavagliate. Guardare quelle figure mi provocò intensa eccitazione, ma anche un forte senso di imbarazzo perchè temevo che Maurizio se ne accorgesse. E infatti così fu, tanto che mi disse ammiccando "Ti piacciono i fumetti de LaBionda eh?" e poi aggiunse "Nel retrobottega tengo un costume simile a quello de LaBionda...dai vieni che te lo faccio vedere!" Maurizio, col suo modo di fare simpatico, riuscì a convincermi ad indossare quel costume. Mi guardai nello specchio così travestita e provai un intenso fremito di eccitazione mista a un certo imbarazzo. Poi mi disse "Nelle sue avventure LaBionda spesso finisce legata e imbavagliata...quindi..."