Recensione Incarnate

31 marzo 2017 ore 19:19 segnala


Nel 2017 certi sceneggiatori e registi non capiscono quanto sia saturo il mercato cinematografico al giorno d’oggi, specie in determinati generi e affini come gli Horror. Ancora ci si ostina a girare film sulle possessioni come nel caso di Incarnate, horror film con il tema principale della possessione affrontato con alcuni cambiamenti nell’approccio al problema. Se di solito si usa interfacciarsi con l’ausilio della religione, qui il metodo è più orientato verso la scienza. Ma in realtà di nulla di nuovo all’orizzonte tutto già visto in produzioni simili degli anni passati.

Il film di Brad Peyton chiamato Incarnate è l’ennesimo film horror approdato nei cinema e ci propone la solita minestrina riscaldata sull’ormai ricorrente tema delle possessioni demoniache. E’ chiaro che si cerchi di raggiungere i livelli del capostipite L’Esorcista di William Peter Blatty del 1971. Ai giorni nostri però la corazza degli spettatori è solida, ci siamo abituati a vederne di tutti i tipi, quindi la necessità di apportare qualche modifica qua e là non basta a creare un prodotto degno di rilevanza . Incarnate non fa eccezione e ci troviamo a vedere l’ennesimo filmetto da quattro soldi con qualche variante all’approccio del problema e alla sua risoluzione, senza nessuna novità degna di essere menzionata.

La trama è la più classica che si possa immaginare e presenta alcune analogie con il Capolavoro del 1971, copiandone pesantemente alcune scene. Un bambino di nome Cameron è posseduto da un parassita che conosciuta come Maggie, già incontrata in passato dal nostro buon dottore. Il Dott. Seth ha la capacità di entrare nelle menti dei posseduti e scacciare l’entità malevola, questo processo può avvenire solo se il nostro scienziato è in uno stato di trance prossimo alla morte. Guardandolo bene mi ha dato l’impressione di avere davanti un personaggio a metà strada fra John Constantine e Dylan Dog, ma molto meno convincente di entrambi.

Sinceramente Incarnate di Peyton non mi è piaciuto per nulla dal cast mediocre che restituisce poca credibilità ai personaggi, dialoghi sciatti e tanta noia. I personaggi mancano di personalità e carisma minando così la già debole sceneggiatura, l’assenza di novità tangibili e la paura inesistente salvo qualche leggerissimo brivido non sorreggono tutta la sceneggiatura. Anche la fotografia come la sua colonna sonora è poco incisiva a parte qualche inquadratura, ben realizzata con buoni fondali e qualche musichetta tetra di sottofondo non salvano l’intero minestrone. Ad aggravare la situazione ci pensa un finale assolutamente prevedibile con la promessa di un palese secondo capitolo.

Tirando le somme Brad Peyton e soci non sono riusciti a creare quel film fresco e scioccante come si pensava, Incarnate rappresenta un passo indietro rispetto al passato, non proponendo nulla di nuovo proprio come le meccaniche già viste in produzioni similari notevolmente superiori a questa porcheria che arriva a imitare nelle fasi finali L’Esorcista del 71. Sinceramente se siete alla ricerca di film con la medesima tematica, optare per produzioni anche meno recenti ma sicuramente più raffinate e articolate di questa minestrina fredda e insapore.

Split la recensione

24 marzo 2017 ore 20:04 segnala
inceramente dopo il discreto The Visit del 2015 non mi aspettavo un nuovo film di M. Night Shyamalan, pensavo si fermasse per una breve pausa riflessiva, magari per un eventuale salto di qualità. Invece ritorna al cinema con il suo nuovo thriller low budget dalle tinte oscure e paranormali. Girato con soli 9 Milioni di dollari è riuscito ad incassarne ben 157 di Milioni nella prima settimana dalla sua uscita. Split ci trasporta nei meandri oscuri di un ragazzo affetto da un disturbo dissociativo dell’identità e nelle sue paranoie e fobie e mondi più disturbanti.

Tre giovani ragazze Claire, Marcia e Casey dopo avere festeggiato il compleanno di una di queste e allontanatesi insieme al padre della festeggiata per essere accompagnate a casa, vengono drogate e rapite da Dennis, una delle 23 personalità esistenti all’interno della mente di Kevin Wendell Crumb. Una volta realizzato di essere in mano ad uno psicopatico dalle intenzioni per nulla benevoli; cercheranno di trovare una via per salvarsi la vita in qualsiasi modo con scarsi successi, aizzando contro di loro le ossessioni e le manie del loro sequestratore. Solo una delle tre adolescenti sembra avere capito il modo per approcciarsi a Dennis e ai suoi alterego.

Con Split M. Night Shyamalan tenta di trascinare lo spettatore in uno stato di tensione e terrore psicologico costante, accostando una location claustrofobica e suggestiva come il seminterrato, dove la bestia può liberarsi, accostando l’oscurità dei meccanismi della mente umana e dei suoi intendi più effimeri. Si potrebbe gridare al capolavoro innovativo per il genere; una nuova linfa vitale si potrebbe pensare. Invece vi dico che la sceneggiatura che ci si presenta nel film non è per nulla nuova e non è priva di difetti.

Con questo non voglio dire che Split sia un brutto film, al contrario si è dimostrato un buonissimo thriller in grado di trasmettere tensione. Infatti, riesce a catturare lo spettatore com’è riuscito a catturare me e farmi immedesimare nella disperata situazione di queste povere ragazze. Ad esempio; pure io pensavo un metodo per cercare di aggirare Lui e le sue multi personalità. Mi ha colpito per essere onesto lo scambio di battute tra Dennis e La dottoressa che seguiva questo caso. I concetti espressi assumevano carattere mistico tendente al religioso. Questo connubio tra chi poteva stare nella Luce e chi invece non la meritava per non aveva sofferto come il protagonista e i suoi alterego, doveva rimanere nell’oscurità ad attendere la venuta della Bestia. La trovata mi è piaciuta ma devo ammettere che non sia una grossa novità per quanto riguarda tutti i film diretti e prodotti dal regista in questione. Se analizziamo attentamente ogni singolo film che ha diretto, ci ritroviamo spesso la medesima location Philadelphia, come la presenza di un seminterrato per descrivere le scene più cruenti, i suoi misticismi spesso sfociano in filosofie e concetti di natura religiosa e quasi tutte le sue opere affrontano temi più o meno simili tra loro. Magari questo tipo di approccio e di tematiche possono alla fine dei conti risultare monotoni. Devo appunto muovere una critica dura a questa nuova creatura di nome Split! Se prendiamo il film in questione e lo priviamo di quello che è il suo gioiello più grande; l’interpretazione da premio oscar a mio avviso per James McAvoy per il tour de force nell’interpretare ventitré personalità diverse, restituendo a ognuno di esse il giusto carisma e personalità. Un lavoro interpretativo straordinario e realistico, caposaldo dell’intera produzione. Come dicevo sopra; se togliessimo James McAvoy, l’intero film non varrebbe nemmeno il prezzo del biglietto. Perché di storie legate alle multi personalità e a personaggi bizzarri e folli e psicopatici e il loro mondo con le varie filosofie, il cinema ne ha mostrati di tutti i tipi.

Quello che mi ha colpito in Split è che nonostante la sua durata, il film scorre e restituisce una buona dose di tensione, tutta la produzione è sorretta dall’interpretazione straordinaria e assolutamente convincente di James McAvoy, dimostrando definitivamente di essere un attore dalle grandissime capacità. Accompagnato poi dalla location azzeccata e da una buona messa in scena. Sottolineo pure che in alcuni frangenti le inquadrature sono efficaci, passando dai primi piani e figure a mezzo busto, carrellate in dietro e in avanti ben posizionate e qualche altro cliché del genere funzionano davvero bene. Tutto sommato la fotografia si attesta su livelli efficienti per il contesto voluto da Night Shyamalan e soci. La sezione degli effetti speciali è veramente ridotto all’osso. Al contrario molti effetti di make up sono ben costruiti, buoni costumi e il solito stile registico a cui ci ha abituato.

Per terminare il discorso legato a Split, ammetto che sia un buonissimo Thriller dalle tinte paranormali girato con il classico stile e i temi cari, a M. Night Shyamalan non perfetto è magari anche un poco prevedibile ma alla fine dei conti abbastanza longevo meritevole di essere visionato almeno una volta.

Martyrs il trailer Vo del remake

16 marzo 2017 ore 14:21 segnala
Martyrs, film francese di Pascal Laugier, è un horror per palati forti e un cult di quelli che lasciano segni idelebili, quindi cosa aspettarci da un remake americano che abbiamo la netta sensazione non sarà capce di osare come l'originale?

Dieci anni dopo che Lucie è fuggita dal deposito isolato dove è stata tenuta prigioniera, è ancora profondamente traumatizzata e afflitta da terribili terrori notturni all'orfanotrofio in cui vive. Il suo unico conforto viene da Anna, una ragazza della sua stessa età. Quasi un decennio più tardi, ancora infestata da demoni, Lucie rintraccia finalmente la famiglia che l'ha torturata. Mentre lei e Anna si avvicinano all'angosciante verità, si ritrovano entrambe intrappolate in un incubo, se non riusciranno a fuggire, c'è il destino di un martire ad attenderle...

A Cure for WellnessTrailer Ita

12 marzo 2017 ore 21:25 segnala
Un ambizioso giovane è stato mandato ad incontrare il CEO della sua azienda in un idilliaco ma altrettanto misterioso "centro benessere" situato in una località remota sulle alpi Svizzere. Capirà molto presto che i trattamenti miracolosi della spa non sono quello che sembrano e rimarrà intrappolato nel centro. La sua stessa salute mentale sarà messa a dura prova quando scoprirà di essere affetto dallo stesso malanno che ha colpito gli altri ospiti.



DATA USCITA: 23 marzo 2017
GENERE: Drammatico, Horror, Thriller
ANNO: 2017
REGIA: Gore Verbinski
ATTORI: Jason Isaacs, Dane DeHaan, Celia Imrie, Susanne Wuest, Mia Goth, Carl Lumbly

SCENEGGIATURA: Justin Haythe
FOTOGRAFIA: Bojan Bazelli
MUSICHE: Hans Zimmer
PRODUZIONE: Blind Wink Productions, New Regency Productions, Studio Babelsberg
DISTRIBUZIONE: 20th Century Fox
PAESE: USA

Autopsy

12 marzo 2017 ore 20:14 segnala


Tommy Tilden è un esperto medico legale e gestisce con suo figlio Austin un obitorio in Virginia. Un giorno lo sceriffo del posto arriva con un caso di emergenza, il cadavere di una donna sconosciuta
ritrovato in un seminterrato a seguito di un pluriomicidio. Sembra un caso come tanti, ma nel corso dell’autopsia i due professionisti vengono man mano turbati da nuove, terrificanti scoperte. Il corpo della donna è perfettamente conservato all'esterno, ma all’interno è stato smembrato e rimangono segni di cicatrici e bruciature, come se fosse stata vittima di un orribile e misterioso rituale di tortura. Mentre padre e figlio cercano spiegazioni scientifiche plausibili a queste scoperte raccapriccianti, cose sempre più inspiegabili sembrano succedere nell’obitorio...

Titolo originale: Autopsy

Nazione: Regno Unito
Anno: 2016
Genere: Horror
Durata: 86'
Regia: André Øvredal
Sito ufficiale:

Cast: Emile Hirsch, Brian Cox, Ophelia Lovibond, Michael McElhatton, Olwen Catherine Kelly, Parker Sawyers, Jane Perry, Yves O'Hara, Mary Duddy, Mark Badham
Produzione: 42, IM Global, Impostor Pictures
Distribuzione: M2 Pictures
Data di uscita: 08 Marzo 2017 (cinema)