Spesso nel cammino verso la scoperta dell’essere, mi soffermo sui punti più alti dell’Io e mentre il vento torbido e rovente della vita spira dall’oblio sempre più forte, sento che mi consuma con la sua forza attimo dopo attimo. In quei momenti quanto sento la pelle sfarinarsi nel vento, elaboro ciò che sono in questa vita; nel profondo mio, nasce il bisogno di coniugare all’esigenza dell’istinto che mi tiene in pugno, il valore morale, entrambi si legano al mio essere in un abbraccio inscindibile. E mentre questa riflessione si fa strada mi accorgo della strana voglia di resistere all’ascesa del nulla che costeggia continuamente i bordi dei miei pensieri, un equilibrio sottile e pericoloso che e sempre presente, quasi invitante per il curioso percepire della mia vita. E in questi momenti, nei momenti più scuri e freddi che l’immenso conosce, scorgo da lontano nel buio un lume che pian piano si fa luce, una luce che mi attira a se e diviene sempre più grande, si fa avanti e mi pervade a ventaglio, si impadronisce dei miei sensi in maniera dolce ed entusiasmante, e mentre le braccia del tempo cullano la mia essenza in questa condizione la sento assopire fino a scomparire nei meandri dei vasti campi del desiderio, sembra reale, una condizione che lascia a se il puro sapore della certezza della sicurezza dell’ingenua totalità. A essa mi abbandono, stanco della vita passata tra i tanti pregiudizi, mi addormento tranquillo, perché so che nel momento del mio risveglio nella vita reale, ella e con me nel mio profondo sotto le mentite spoglie dell’AMORE.