il trascorrere del tempo

30 gennaio 2010 ore 18:40 segnala
inesorabile prevale su ogni cosa, Manzoni disse su Napoleone, ai posteri l’ardua sentenza, lui coevo si sentiva inadatto e influenzato dal sangue delle guerre; per  la mia età, per i miei trascorsi, per le migliaia di situazioni vissute, poche da protagonista, molte da spettatore, ritengo di poter affermare che il male ed il bene assoluto non esistono, tutto è relativo e contingente, va valutato nel suo contesto, chi è emotivamente coinvolto non è certamente lucido e razionale, dopo un pò di tempo, trascorsa la passione si è più obiettivi e saggi

il piacere bramato

27 gennaio 2010 ore 23:07 segnala
il bello è l'armonia, la situazione di appagamento, la pace. Chi invece è passionale, teso all'accaparramento, al possesso, gode del momento che immediatamente precede la gratificazione, gli piace più il gesto che il significato.

entusiasmante

19 gennaio 2010 ore 21:50 segnala
Superare i limiti, per scelta, per emozionarsi con una spontanea scarica di adrenalina che attiva il circuito dopaminergico della gratificazione. Il nostro cervello produce e riconosce sostanze eccitanti che donano una sensazione di benessere, di sublime soddisfazione. Sono integro, mai provato stupefacenti, quindi i miei neuroni funzionano al massimo non sono mai stati drogati da sostanze esterne, le hanno trovate solo quando il sistema nervoso centrale le ha sintetizzate al momento giusto.

da soli non viviamo

06 gennaio 2010 ore 22:46 segnala
il tempo passa inesorabile, tutto ci gira attorno, vediamo il mondo attraverso una fessurina e non riusciamo a capire nulla, percepiamo solo un frammento della verità, lo spiraglio limitato dei nostri sensi, la prospettiva falsata dalle nostre conoscenze, non ci consentono di capire e perdiamo le poche teoriche occasioni che avrebbero consentito di esprimere le nostre potenzialità, aiutami, spalancami la finestra, dammi lucce!

Immagini e suoni di Napoli

06 dicembre 2009 ore 18:14 segnala
fascino irresistibile
Manco da Napoli da circa un anno .... mi commuovo ad osservarne le immagini. Correrei subito lì se potessi. Lavoro dal 2005 in Lombardia e non posso farne a meno, se almeno i miei figli potessero lavorare altrove! Per il loro bene devo rimanere quì. Sebbene vincente e di successo nel lavoro, mi considero sconfitto per essere andato via nel 1999 dal golfo. Un saluto a tutti, un grazie a chi ha letto e comprende il mio stato d'animo.

ci riteniamo centrali ed essenziali

19 settembre 2009 ore 12:22 segnala
Leggendo i versi di una anonima mi son ricordato di una lezione di letteratura americana al liceo, di un poeta di cui ricordo solo alcune idee, mi son rimaste dentro. una è l’insoddisfazione di una sola vita, insufficiente per conoscere il mondo attraverso gli occhi delle più diverse creature, per cogliere i più diversi sentimenti, le più svariate soddisfazioni, il mondo, l’universo. E' una bramosia ricorrente, sembriamo tutti tesi alla ricerca di nuove esperienze, guardando l'universo, le immensità, le grandezze come noi fossimo centrali, tutto ci girerebbe intorno ed esiste per essere da noi conosciuto, percepito, scoperto, provato, consumato. Appena comprendiamo i nostri limiti, la nostra essenza marginale di fronte all'incommensurabile ci rabbuiamo eppure basterebbe poco per essere soddisfatti ed appagati, accettare la nostra esistenza per quello che è, un microcosmo itinerante che risente dell'ambiente circostante.  

la distrazione

18 settembre 2009 ore 23:42 segnala
il quotidiano, le contingenti situazioni esistenziali ci distraggono dall'essenza della vita, assorti a rincorrere l'effimero materiale, non percepiamo il sublime, l'eterno ... io esisto, esibisco, attraggo, distraggo, respingo, gioco, campo e non esisto, poi uno squarcio, un bagliore, una luce, tanti colori, un'estasi ... non c'è più. Più la cerco, più non la trovo, accetto la quotidianità, accetto i disagi, mi accontento, mi rilasso, rifletto, calmo, percepisco un successo, posso vivere ... alti e bassi, gioie e dolori, la vita. Avanti vediamo

PASSIONI, AMORI, INTERESSI

02 settembre 2009 ore 14:56 segnala
Il tempo scorre, distratti dai problemi esistenziali, dal quotidiano, dal contingente ci distacchiamo e ci allontaniamo dagli ideali, dai valori primari. Guardandoci intorno ci rendiamo conto di aver dedicato troppo tempo all'effimero, al materiale e poco alla spiritualità, alla gratificazione dell'anima, del cuore. Non abbiamo coltivato le passioni che aumentano l'autostima, quelle che rendono riconoscibili le nostre qualità. L'economia, la razionalizzazione del tempo e delle risorse ci comprime le potenzialità e ci rende più limitati ed infelici. Chissà come son diventato, cosa valgo adesso, ho bisogno di conferme.

ACCOPPIAMENTO E GRATIFICAZIONE

27 agosto 2009 ore 21:38 segnala
Qualcuno ha scritto: ""A livello biologico il massimo della gratificazione è l’accoppiamento. Non siamo qui solo per questo. La ragione ci spinge in chat anche per soddisfare un bisogno più duraturo come la necessità di conoscere il prossimo e se stessi"". Una signora, colta ed interessante, leggendo questo blog è rimasta curiosa e mi ha chiesto cosa ci faccio quì. Quella sopra riportata può essere una risposta accettabile.

felicità scopo della coppia

20 agosto 2009 ore 18:09 segnala
La coppia, simbolo dell'unione fertile, per l'umanità può ben rappresentare un valore fondante. Gli esseri viventi hanno uno scopo: assicurare una discendenza. Gli umani non possono limitarsi a questo, devono relazionare con il creato e fra di loro, in armonia. La ricerca dell'armonia non è solo unione fertile, è intelligenza, conoscenza, tolleranza, lungimiranza, disponibilità, sacrificio in funzione dell'interesse superiore, vivere insieme in armonia nel creato. Con valori etici universali, nel tempo e nello spazio. Scusatemi ho voluto dire queste cose ad una giovanissima ed inquadrare le sue considerazioni sull'unione di coppia, sulla funzione, sullo scopo dell'unione fra i sessi che si cercano: è la ricerca dell'autentica felicità. Ciao